In una partita tra Nazionali lo stadio si è trasformato in un inferno: lo scontro violento tra polizia e calciatori fa gridare allo scandalo.
In questo periodo storico in generale c’è molta tensione nell’aria che si ripercuote anche nel mondo del calcio. Negli ultimi tempi si assiste sempre con più frequenza a bruttissime scene dentro e fuori dal campo tra polizia, tifosi ma anche gli stessi giocatori. Per esempio un episodio di violenza si è verificato in occasione di una partita tra Nazionali, trasformatosi in un vero inferno.
I governi devono fare qualcosa e correre ai ripari per limitare l’aggressività di certe gente, non solo persone comuni ma anche funzionari dello stato. Durante un match di qualificazione ai prossimi Mondiali infatti è andata in scena una vicenda davvero terribile che riguarda da vicino anche le forze dell’ordine.
Nello specifico quest’ultime, al termine dell’incontro, avrebbe ferito un calciatore della squadra ospitante mentre era sotto il settore riservato ai propri sostenitori arrivati in trasferta. Un fattaccio che è soltanto l’apice di una serie di violenze fisiche e verbali, condannate aspramente dalla federazione in questione che ha emesso un durissimo comunicato stampa spiegando l’accaduto.
Non ci sono stati incidenti soltanto nella sentita sfida tra Brasile e Argentina, giocata allo storico Maracanà, ma anche a Lima dove si è disputata la gara tra Perù e Venezuela sempre valida per il girone sudamericano dei Mondiali 2026. Un match terminato sul punteggio di 1-1 ma a fare notizia non è il risultato bensì i disordini in campo e sugli spalti.
Uno scandalo denunciato dal Venezuela, vittima di un atteggiamento intimidatorio e vergognoso da parte della polizia locale coinvolta in una notte infuocata prima e dopo il calcio d’inizio. Nel comunicato pubblicato sul sito internet e successivamente diffuso anche sui social ufficiali, la Federazione si lamenta di “atti di razzismo subiti dalla nostra squadra e dai nostri tifosi a Lima” oltre a “aggressione nei confronti di un nostro giocatore, rimasto ferito, da parte di un agente solo perché cercava di lanciare una maglia ai nostri tifosi”.
Inoltre si segnalano atti “inqualificabili” nei confronti delle donne venezuelane presenti allo stadio e in generale nei confronti di tutti i fan ospiti, soggetti a una perquisizione totale da parte della polizia peruviana prima dell’ingresso nell’impianto. Dietro a questo repressivo comportamento delle forze armate c’è un motivo politico perché in Perù vivono oltre un milione di immigrati dal Venezuela e il loro obiettivo della polizia era individuare eventuali immigrati clandestini con modi però decisamente discutibili.
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