Fabio Cannavaro apre le porte del Paradiso, dove sorgerà la sua nuova scuola calcio: i tempi, la struttura e l’idea del campione del Mondo.
Napoli, quartiere Soccavo, via vicinale Paradiso. E’ mercoledì 22 novembre e sono le 14.45 circa quando Fabio Cannavaro apre il cancello azzurro del Centro Paradiso. “E’ stato chiuso per 18 anni – ci confida l’ex difensore – Venivano qui a dormire e a drogarsi“. La struttura è stata completamente abbandonata in questi anni. Il Napoli calcio non ha mai mostrato interesse per il centro sportivo in cui si è allenato Maradona e dove oggi è rimasto solo qualche cimelio di quell’epoca: una vasca idromassaggio andata in rovina e una targa enorme “Società Sportiva Calcio Napoli spa” messa in salvo dallo stesso Fabio, trovata sul tetto di una palazzina.
L’intera area è stata ripulita da rifiuti di ogni tipo: “Dopo due mesi di pulizia, ora abbiamo aperto il Centro per far prendere un po’ d’aria (scherza Cannavaro ndr). Abbiamo trovato di tutto e di più. Per chi ha vissuto questo centro sportivo gli piange il cuore per quello che ha rappresentato, per chi tifa Napoli e per chi veniva qui a vedere i ragazzi. Chi è venuto qui ha sempre vissuto grandi emozioni. Vederlo abbandonato è un peccato“.
Oltre al pensiero fisso di allenare, Fabio Cannavaro coltiverà il sogno di realizzare questa sua academy– e ci tiene a specificare che nessun altro è socio in quest’avventura – e aprirla ai ragazzi: “L’idea è fare quella di una scuola calcio. Ristruttureremo il campo e sarà una struttura autosostenibile: ricicleremo l’acqua, utilizzeremo il sole e tutto quello che si può fare con le nuove tecnologie. I tempi non li so, ma c’è la volontà di fare qualcosa. Sarà una scuola calcio che verrà messa a disposizione per tutti quelli che vogliono giocare. Oggi è difficile tirare fuori i ragazzi da casa, perché sono attratti da Playstation e telefonini. Ma avere l’opportunità di allenarsi su un campo dove si è allenato il più grande al mondo è sempre divertente“.
E il ricordo cade inevitabilmente al numero 10 argentino: “Io venivo qua come tanti ragazzi per vedere Maradona allenarsi. Ho avuto la fortuna di giocare qui, di marcarlo durante gli allenamenti. Ho avuto la fortuna di vivere quel Napoli lì. Ora però i tempi sono cambiati e la struttura va rimessa a posto e fatta rivivere“. L’ex centrale della Nazionale racconta di aver avuto tanti messaggi di persone legate ad una particolare esperienza al campo di Soccavo: “Chi veniva per fare filone, chi per vedere gli allenamenti…“. Cannavaro ci porta a spasso per il centro. Gli uffici, i dormitori, la mensa: sono rimaste solo le fondamenta. Fabio ci indica dove mangiava con la squadra e dove dormiva Maradona durante i ritiri: “Della stanza di Diego sono rimaste solo le staffe della TV“.
Rimettere in piedi l’intera struttura sarà un lavoraccio che il Pallone d’Oro 2006 si è voluto accollare per investire nel futuro dei giovani napoletani. Troppo doloroso vedere quest’area abbandonata al degrado. Il Centro Paradiso smette finalmente di vivere di ricordi. Il prossimo appuntamento sarà all’inaugurazione, è una promessa. Cannavaro calcia per aria un pallone sgonfio. Un gesto simbolico. Comincia una nuova era.
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