L’attaccante biancoceleste si racconta e spiega le sue emozioni per alcuni traguardi che ha raggiunto come l’ultimo dei 200 gol
Non è stato un grande inizio di stagione il suo anzi, probabilmente il peggiore da quando è alla Lazio. Per Ciro Immobile non è una situazione facile, giocare e segnare poco. Lui non nasconde che ne soffre parecchio, anche perché per un attaccante di razza come lui giocare 15 partite e realizzare 4 reti non è proprio il massimo. Certo, tra queste c’è stata l’ultima, quella segnata al Feyenoord in Champions che, oltre a permettere la vittoria, ha consentito al capitano laziale di arrivare a 200 reti con la maglia biancoceleste. E nessun giocatore c’era mai arrivato prima.
Un motivo di soddisfazione, ma anche una specie di trampolino di lancio per arrivare a raggiungere ancora altri record con la maglia della Lazio. “E’ stato un traguardo importante, il più importante ed è stato bello poterlo festeggiare con i miei compagni e col mister“, le parole di Immobile alla radio ufficiale del club laziale. Con Sarri un rapporto schietto e anche molto buono, come del resto l’ha avuto con altri due allenatori come Zeman e Inzaghi. Tre tecnici diversi l’uno dall’altro, con ideologie, caratteri e sistema di gioco molto differenti tra loro. E per uno come il bomber laziale non è che sia stato sempre così semplice, almeno all’inizio.
“Zeman, Sarri e Inzaghi tre tecnici diversi, ma il boemo è quello più indecifrabile…”
Per il bomber della Lazio, che ha lavorato con tutti e tre, non è stato proprio facile adattarsi, ma poi ha volato e soprattutto segnato con ognuno di loro. “Zeman, Inzaghi e Sarri? Mamma mia, sono molto diversi. Quello più indecifrabile è Zeman. Quando tutto sembrava andare bene, per lui era tutto sbagliato, ma era anche divertente come cosa”. Gli insegnamenti di ognuno di loro che per Ciro sono stati fondamentali: “Ognuno di loro mi ha insegnato tante cose, ho cercato di prendere il meglio. Chi fuma di più tra Zeman e Sarri? È una bella lotta“
Immobile ha anche parlato dei tanti avversari che ha avuto e come difensore più tosto, ne ha in mente solo uno: “Il difensore peggiore che abbia mai affrontato? Senza dubbio Chiellini che oltre alle qualità da difensore è uno che non molla mai. Molte volte noi attaccanti aspettiamo momenti di defaillance del difensore, con Chiellini questo era veramente complicato”. Racconta che avrebbe desiderato giocare tra tanti attaccante con uno come Beppe Signori: “Tra tanti che ho avuto come compagni e altri che ho visto quando ero piccolo direi Signori perché gli piaceva fare gol ma anche passare la palla al compagno”