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Giuffredi presenta il suo nuovo libro, De Laurentiis: “Mario non è come gli altri agenti”. Poi tuona su Ucraina-Italia

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Leonardo Zullo

Mario Giuffredi presenta il libro “La strada di un sogno”, assieme a Di Lorenzo e De Laurentiis: le parole del presidente.

L’agente Mario Giuffredi ha presentato nella Sala Champions al Maradona il suo libro “La strada di un sogno” con la presenza del presidente Aurelio De Laurentiis, Giovanni Di Lorenzo e Maurizio De Giovanni.

Il procuratore nel suo racconto ripercorre la strada che l’ha portato a vincere, da rappresentante di diversi giocatori del Napoli, lo Scudetto. Una carriera in crescendo, fino ad essere uno dei più validi portavoce dei migliori calciatori italiani, tra cui il campione d’Europa e fresco Scudettato Giovanni Di Lorenzo.

Mario Giuffredi prende parola: “Ringrazio particolarmente il presidente De Laurentiis che ci ha concesso l’autorizzazione della postfazione di Di Lorenzo e di averci dato la possibilità di fare quest’evento alla Sala Champions dello stadio Maradona”. Poi aggiunge: “Ci tenevo a questo libro. E’ per quei ragazzi che pensano che i sogni non sono sempre realizzabili. Le cose importanti le fanno i dottori e scienziati, ma io avevo un piccolo sogno e l’ho realizzato. Il messaggio del libro è quello di invogliare i ragazzi di percorrere i propri sogni”.

De Laurentiis su Giuffredi: “E’ una persona irrazionale, uomo di strada”. Poi la battuta sulla Nazionale

All’evento sono presenti alcuni calciatori seguiti da Mario Giuffredi. Innanzitutto, Giovanni Di Lorenzo, ma anche Matteo Politano e Mirko Valdifiori. Alla presentazione del libro “La strada di un sogno”, interviene anche il presidente del Napoli: “Mario fa un lavoro complicato. Tutti quelli che fanno un lavoro complicatissimo sono irrazionali. Quindi con tutti quelli irrazionali non si può fare altro che discutere, avere confronti pesanti – spiega De Laurentiis alla platea, poi aggiunge – Federico Fellini conquistò Hollywood con La strada. Qui c’è un binomio: ogni persona che ha un sogno, non può che essere da strada. Tutti noi siamo quasi delle mignotte che battono il marciapiede. Non vorrei aver fatto una sottolineatura infelice male interpretata. Battendo la strada costruiamo giorno dopo giorno il sogno. Interpretiamo i sogni nostri e quelli degli altri. Giuffredi interpreta i sogni di tutti, magari non come successo ieri con la Nazionale rubando una partita – De Laurentiis poi si riferisce ai due nazionali presenti Di Lorenzo e Politano e aggiusta il tiro – Da anni non vedevo una Nazionale giocare così, avete giocato molto bene. Ma anche i calciatori Ucraini avevano delle forti motivazioni”.

Maurizio De Giovanni, Mario Giuffredi e Giovanni Di Lorenzo

Successivamente, l’agente Giuffredi racconta: “Ho sempre vissuto ogni giorno dando il massimo. Io ho sempre avuto un obiettivo chiaro: volevo essere un ottimo professionista. Io questi numeri l’ho raggiunti sempre grazie all’Azzurro. Nove anni fa De Laurentiis mi chiamò: magari senza quella telefonata, la mia carriera da agente non sarebbe mai partita. E’ partito tutto da quella telefonata (era una telefonata per Mirko Valdifiori ndr).

Giovanni Di Lorenzo prende finalmente parola e ricorda: “Per prima cosa ci tenevo di ringraziare Mario, che quando ha proposto di fare la chiusura del libro è stata una grandissima cosa. Nei percorsi singoli abbiamo fatto una gavetta tutti e due per arrivare a questi livelli. Non sono uno scrittore, ma grazie a Dario (Massara ndr) siamo riusciti anche a scriverla. Si è creato un rapporto umano incredibile. Mario mi ha sempre nascosto la trattativa con il Napoli. Dopo una partita con l’Empoli mi aveva detto di aver chiuso una trattativa con un’altra squadra, non vi dirò il nome, e solo pensare a cinque anni fa e ora sono il capitano del Napoli è una cosa che mi rende orgoglioso. Ma sono contento di averlo reso ugualmente orgoglioso”.

Giuffredi parla della trattativa per portare Di Lorenzo al Napoli: “Durante Napoli-Torino messaggiai Giuntoli: “Di Lorenzo sta andando in Inghilterra, tanto voi continuate a prendere gli stranieri“. In mezz’ora mi arrivarono tante chiamate. Il giorno dopo De Laurentiis mi chiamò e ci siamo catapultati in questa bellissima favola. Di solito gli agenti che seguono i terzini, guadagnano di meno rispetto ai procuratori che seguono gli attaccanti. Io ho deciso di non diventare ricco”.

De Laurentiis sui procuratori: “Sono i calciatori che dovrebbero pagare gli agenti”

De Laurentiis elogia Mario Giuffredi, criticando però i suoi colleghi: “Lui come nell’antica Roma, per poter dire che questi sono i miei gioielli,  può anche rinunciare ai suoi compensi. Mentre gli altri procuratori fatturano il più possibile per loro, lui ha un’onestà intellettuale che gli permette di dire “se il giocatore non fa quello che dico io, l’ho ammazzo”.

Giuffredi, poi, racconta un aneddoto legato ad un atleta della Lazio: “Lotito e Fabiani fecero un investimento per un calciatore. Un contratto milionario. Dopo un anno il giocatore non rispecchiò le previsioni. Io rassicurai il giocatore e ho trovato un altro club che potesse dare gli stessi soldi altrove. Gli avevo dato la mia parola e spettava a me trovare una soluzione”.

Presente anche Mirko Valdifiori, che aggiunge: “Ho conosciuto Mario in un momento buio. Non so se si ricorda di quel viaggio che fece per venire a Empoli. Quella dimostrazione di affetto mi ha fatto tornare vivo e mi ha portato a Napoli, in un club così focoso. Per me è stato un onore stare con lui”.

Gianluca Di Marzio: “Giuffredi è molto leale. Non manda mai fuoristrada i giornalisti, magari manda fuori strada i calciatori. Come successo con Biraghi che non sapeva di andare alla Fiorentina. Con noi si comporta sempre molta rispettosa. Da poco ha Whatsapp, ma per diversi anni ci mandavamo gli sms. Meglio parlargli di notte che la mattina presto, gli orari non sono gli stessi del presidente De Laurentiis”.

Giuffredi sottolinea: “I miei calciatori sono sempre stati gli ultimi a sapere le cose. Non perché voglio mancargli di rispetto, ma perché ci diamo sempre obiettivi economici. Ci sono volte in cui si esce fuori dai perimetri o con la società o con il calciatore. Le mogli dei calciatori poi ce l’hanno sempre contro di me (ride ndr).

E poi il presidente De Laurentiis parla del mondo degli agenti, non solo quelli sportivi: “L’agente rappresenta il tutto e per tutto il calciatore. Nelle società in cui il 70% i giocatori sono stranieri, i procuratori li vedi forse alla fine del contratto e quando l’amministrazione ti mette sotto di mancato pagamento di quello che gli devi dare. Ma in realtà li vedi pochissime volte. Sembra quasi una tassa che devi pagare. Io mi ricordo che quando ho iniziato a fare cinema, ho convinto gente come Sordi o Monicelli o Festacampanile “ma voi siete matti, voi dovete regalare il 10% agli agenti? I contratti li facciamo a noi, pagate la parcella…A chi date questi soldi? Non capisco. Sono loro che portano l’idea del film che realizzerete? A me non sembra”. Infatti ero odiato dagli agenti perché non li ho mai pagato. Mio figlio avendo anche il Bari li paga. A me girano abbastanza le palle :”ti pare che devo dare il 10% per uno che rappresenta l’attore?”. Ma in realtà dovrebbe pagarlo il calciatore, perché svolge una funzione del calciatore. Poi Mario si frappone positivamente tra club e calciatore stesso. Però, per tutto quello che gira a livello federale, c’è un mare di caz..te”.

Mario Rui, in prima fila dinanzi al suo agente, prende la parola: “Stiamo da dieci anni insieme. Ha cambiato la mia vita. E’ migliorata tantissimo, sono onorato di essere qui e sono contento del suo percorso. Ti voglio bene”. Giuffredi poi parla del rapporto con il portoghese: “Lui è l’emblema di quel calciatore che ha dovuto sudare sempre tutto. Basta vedere i primi anni in azzurro, sempre criticato. Ha dovuto fare il doppio per meritarsi ciò che era. E’ una cosa che non ho mai accettato e mi ha portato ad avere maggiore sensibilità nei suoi confronti, anche se è quello che mi fa arrabbiare più di tutti”.

De Laurentiis sul mancato colpo Verratti: “Volevo comporre il tridente con Insigne e Immobile”

Parla anche Politano, un altro assistito di Giuffredi: “Ha creduto fin da subito in me. E’ stato tre giorni a casa mia quando ho affrontato il cambio procuratore. L’anno dello Scudetto, i pensieri se restare o meno: lui mi ha spinto a restare perché poteva essere una stagione speciale”. E Gaetano, affianco al compagno Matteo, racconta: “Mario era due anni che voleva prendermi, se tornassi indietro lo farei subito questo passaggio”. Di Lorenzo poi risponde ad una battuta di Giuffredi su Gianluca come futuro capitano del Napoli: “Diventare capitano di questa squadra è qualcosa di bello”.

De Laurentiis su Verratti: “Quell’anno sarebbe stato bello fare Immobile, Insigne e Verratti, che venivano da Pescara allenati da Zeman. Ci avevamo messo gli occhi sopra, ma il procuratore di Verratti giustamente disse “Vado a Parigi”. E vai a Parigi”.

De Laurentiis ringrazia Giuffredi: “Grazie Mario. Lui è nato a San Giorgio a Cremano e non ha tradito il suo amore per Napoli città, Napoli condizione umana e Napoli calcio. C’è molta gente che opera nel Napoli Calcio e quasi diventa iettatore a favore di Juve, Inter e Milan. A me questo dispiace. Lui però è un sostenitore dei colori azzurri”. Giuffredi conclude: “Il fatto che i calciatori in generale vedano Napoli come un punto transitorio, un punto di passaggio e non un punto di arrivo, è una cosa che infastidisce tanto. Non permetterò mai a nessuno di pensare in questo modo perché noi siamo il club più bello al Mondo sotto tanti punti di vista. I calciatori dovrebbero correre qui, quando chiama la società. De Laurentiis, da quando siamo partiti con lui, ha fatto tantissimo. I giocatori devono rispettare sempre questo club, uno dei più prestigiosi al mondo”.

Leonardo Zullo

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