Fabrizio Ravanelli, ex calciatore, è intervenuto ai microfoni di TVPlay.
“INTER? LA JUVE DOVRA’ SCALARE L’EVEREST” – “La Juventus dovrà scalare l’Everest per vincere sull’Inter. Quando i nerazzurri spingono, alla fine le avversarie cedono. La Juventus ha fatto tante vittorie, ma sempre soffrendo fino alla fine. Se si paragonano le due squadre, davvero non c’è partita. Soprattutto se si prende in considerazione il centrocampo. Servirà una grande partita difensiva in ogni zona di campo”.
“SCAMACCA MI RICORDA BALOTELLI” – “Scamacca lo vedo, senza fare paragoni, come giocatore simile a Balotelli. Quando è negli ultimi metri, calcia molto forte, poi proteggono tutti e due molto bene la palla. Mario ha incantato quando stava bene fisicamente. Non ha lo stesso talento, ma Scamacca in alcune situazioni mi fa rivedere Balotelli”.
“CHIESA LO SWAROVSKI DELLA JUVENTUS” – “Chiesa è stato martoriato dagli infortuni, ha bisogno solo di tempo. E’ lo Swarovski della Juventus, sappiamo tutti quanto è importante. E’ lui il futuro, va messo nelle condizioni di rendere al massimo. Allegri ha migliorato tanti calciatori, anche Chiesa lo farà. E’ solo una questione di tempo”.
“INDIMENTICABILE LA VITTORIA CON L’UCRAINA, SQUADRA INCREDIBILE” – “La doppietta contro l’Ucraina la ricordo benissimo, rappresenta un ricordo particolare. E’ una fortuna giocare con la Nazionale azzurra, figurarsi essere decisivo. La nostra squadra era piena di talento e gestiva bene la pressione, c’era consapevolezza delle nostre forze. Era una squadra incredibile, giocavamo anche un grande calcio con un pressing ultra offensivo. Quegli anni sono stati decisivi per me e per la mia formazione”.
“SACCHI AVREBBE POTUTO FARE ANCORA DI PIU’” – “Quella squadra giocava benissimo, era sempre corta. Il CT, se non avesse vissuto le cose con lo stress che lo caratterizzava, avrebbe potuto allenare fino a tarda età. Sto parlando di Sacchi, anche da attaccante, quando giocavi con il Milan, quando riuscivi a far bene era un valore aggiunto e davvero potevi affrontare chiunque”.
“TANTI TALENTI NEL CALCIO UCRAINO, FASE DIFENSIVA IL TALLONE D’ACHILLE” – “Non conosco benissimo il calcio ucraino, ma sono stato lì quattro mesi ed ho toccato con mano il loro calcio. Ci sono tanti talenti, non tutti poi riescono a sfondare. Sarà difficile con l’Italia, ha qualità. Non sempre riescono a tirare fuori tutto il talento che hanno, a volte prendono gol molto evitabile. La fase difensiva forse è il tallone d’Achille che hanno. Qualche anno fa ho notato che veniva curata non benissimo la fase difensiva. L’Italia ha più qualità, non sarà facile ma la vittoria è alla nostra portata”.
“MAI VISTO NESSUNO COME MUDRYK” – “Non ho mai visto un giocatore allenarsi come faceva Mudryk quando l’ho visto all’opera, lavorava dieci ore al giorno tra campo e palestra”.
“UCRAINI HANNO IL SACRIFICIO NEL DNA” – “Ho vissuto a Kiev e loro hanno il sacrificio nel DNA, sono sempre disposti a lavorare a testa bassa. Sono sempre positivi quando gli proponi dei lavori. Ho avuto lo staff che aveva Antonio Conte ed avevo preparatori all’altezza. Accettavano ogni soluzione nuova, non mi sorprende la loro voglia”.
“RAGAZZI UCRAINI ABITUATI AL SACRIFICIO” – “Quando un giocatore può crescere in un ambiente come quello ucraino, hai già uno step in più perché sei già abituato a faticare. Hanno stimoli in più, le trasferte sono tutte difficilissimi. Saltano i fossi per lungo, non per largo. Per loro alcuni sacrifici sono nulla, sono disposti a spaccare tutto”.
“BARELLA E FRATTESI PRESTO TITOLARI NELL’INTER, CENTROCAMPO NERAZZURRO FORTISSIMO” – “Ogni allenatore vorrebbe allenare Barella e Frattesi, hanno tantissimo volume e segnano tanto. Sono due giocatori straordinari, è una questione di tempo e poi anche all’Inter inizieranno a giocare insieme. Inzaghi vuole inserire gradualmente Frattesi, sfruttando nel frattempo anche l’intelligenza di Mkhitaryan. E’ fondamentale avere un calciante come Calhanoglu, ha tutto. E’ bravissimo a recuperare palla ed a dettare i tempi, poi calcia molto bene. L’Inter ha uno dei centrocampi più forti d’Italia”.
“SCAMACCA E RASPADORI SIMILI, STASERA MEGLIO L’AZZURRO” – “Scamacca e Raspadori, al di là della loro fisicità, si assomigliano. Sono bravi a cucire il gioco, hanno entrambi un tiro micidiale, forse Raspadori ha qualcosa in più in termini di rapidità. Per questo, forse, l’attaccante del Napoli potrebbe essere in vantaggio. Offre una soluzione in più”.
“MI INFASTIDISCE CHE SI DICA CHE CHI LAVORA NON HA TALENTO” – “L’esperienza di Avellino mi ha formato, è stata davvero dura. Io e Baiano abbiamo fatto bene, abbiamo anche raggiunto la Nazionale. A volte si pensa che quando uno lavora non ha talento. Mi dà fastidio, infastidiva anche Vialli”.