Da diverso tempo Pioli viene messo in discussione e si è letto anche il nome di Abate. Secondo lei sarebbe troppo presto?
Capisco che in club come Milan, Inter e Juve si scatenino sempre delle voci dopo qualche sconfitta, ma Pioli secondo me ha fatto un lavoro straordinario e fossi in loro non lo metterei in discussione anche perché dobbiamo ancora entrare nel momento decisivo della stagione, si giocheranno partite importanti e mettere in dubbio l’allenatore prima di match cruciali non mi sembra una roba ben fatta. Io non credo che Pioli stia rischiando in questo momento.
Un allenatore della primavera che viene chiamato in prima squadra è “costretto” ad accettare l’incarico o può dire che preferisce completare il suo percorso di crescita?
Nessuno è costretto, però ci sono dei momenti in cui la società lo chiede perché si tratta di un’emergenza. Normalmente quando si fanno dei cambi a stagione in corso è perché sono momenti difficili, non si cambia quando la squadra va bene. Chiaro che se c’è un momento particolare capita che agli allenatori della Primavera venga data l’opportunità di mettersi in mostra e di far vedere come lavorano. Non è facile dire di no quando arriva questo tipo di proposta.
Da Maldini a Ibra, le scelte del Milan
Quando lei lasciò la Primavera del Milan per salire in prima squadra venne messo ad affiancare Cesare Maldini, crede che quello sia il sistema migliore per non rischiare di bruciare un nuovo allenatore?
Non tutte le situazioni secondo me sono le stesse, ci sono dei contesti in cui la scelta dell’allenatore del settore giovanile è fatta anche in funzione del lavoro che sta svolgendo. Mi viene in mente Palladino che era allenatore della Primavera e credo neanche da troppo tempo. Se è stata fatta quella scelta lì in un momento come l’inizio del campionato evidentemente avevano fatto delle considerazioni su di lui. Avrebbero potuto scegliere un allenatore con più esperienza, però hanno deciso così.
Sul fronte Milan però gli esempi di Inzaghi e Brocchi non rievocano bei ricordi, anche se in quel caso il livello non altissimo della rosa poteva rappresentare un fattore, in questo caso potrebbe essere diverso?
Io non cambierei Pioli oggi, intanto per quello che ha fatto che abbiamo apprezzato tutti. Anche in questa stagione il Milan ha fatto delle bellissime partite. Poi in altre è andata meno bene ci sono delle problematiche, però il Milan è ancora in corsa per la qualificazione in Champions League e il campionato è ancora lungo.
Le voci sul ritorno di Ibrahimovic in dirigenza possono destabilizzare ulteriormente Pioli minandone l’autorità o può essere di aiuto avere una figura del genere più vicina alla squadra?
Premesso che io non ho ancora capito il perché sia stato mandato via Maldini, nessuno l’ha mai spiegato e chiaramente non riguardava il lavoro perché mi pare che avessero fatto molto bene sia lui che Massara e nessuno ha detto perché le strade si sono divise. Oltre a questo io credo che una personalità come quella di Ibra non possa che far bene al Milan. Bisogna ritagliargli il ruolo che lui vuole e definire i compiti. Ibra però ha dimostrato il suo peso anche giocando poco in questi anni, sia dalla panchina che dalla tribuna.