Yann Sommer, avete mai visto la bellissima moglie del portiere svizzero dell’Inter? Chi è e cosa fa nella vita.
Portiere dell’Inter e della Nazionale svizzera, Yann Sommer in pochi mesi ha conquistato il grande pubblico nerazzurro facendo dimenticare l’addio di Onana, volato a Manchester sponda United. Dopo aver difeso i pali del Basilea, con il quale ha vinto 4 campionati, ha difeso per oltre 10 stagioni la porta del Borussia Mönchengladbach, fino al gennaio scorso, quando è approdato al Bayern Monaco per sostituire l’infortunato Neuer.
Chi è la moglie di Sommer
Il portiere dell’Inter, in passato, ha avuto una relazione con la nota modella Sabrina Meie, ma tra i due finì, anche se entrambi hanno deciso di non commentare pubblicamente la fine della storia d’amore. Dal 2016, invece, Yann Sommer è legato sentimentalmente con Alina Schneider: 32 anni, tedesca, è figlia di Stephan Schneider, un ufficiale dell’esercito in pensione e di Emilia, casalinga. Dopo tre anni, Yann e Alina sono convolati a nozze con una cerimonia a Colonia, città dove hanno vissuto (e tutt’ora detengono diversi immobili). La coppia ha due bambine: Mila, nata nel 2019 e Nayla, nata nel 2021.
Yann Sommer e Alina Schneider sono molto riservati sulla loro vita privata e raramente si concedono ai flash dei fotografi o partecipano ai red carpet. Di Alina non sappiamo molto, ha un profilo Instagram privato seguito da pochi followers, ma è un noto avvocato in Germania e, a quanto pare, si divide tra Colonia e Milano.
L’allenamento speciale di Sommer
In questa estate si è parlato molto del particolare metodo di allenamento del portiere svizzero: Sommer, infatti, utilizza un particolare paio di occhiali, all’apparenza normalissima, ma che potenziano il suo allenamento. Il portiere allena la sua visione rinforzando le prestazioni dei bulbi oculari e la reattività del cervello, due caratteristiche fondamentali per un estremo difensore.
Ma come funzionano nello specifico? Quando Sommer indossa questi occhiali non vede altro che luci che si accendono e si spengono ad intervalli brevi e regolari. Grazie a questo movimento dettato dalla tecnologia delle luci stroboscopiche, il portiere ha una visione a rallentatore e la palla, muovendosi a scatti seguendo la luce intermittente, viene percepita meglio dal cervello. I risultati si vedono: Sommer brilla negli interventi ravvicinati ed ha una certa esplosività ed elasticità tra i pali. Per intenderci, questa tecnica di allenamento, è usata anche dall’esercito degli Stati Uniti.