Il designatore arbitrale Rocchi interviene sul gol di Raspadori in Salernitana-Napoli: ammesso l’errore, evidenzia come il Var non abbia sbagliato
L’episodio forse più controverso in queste prime giornate di campionato in Serie A, sicuramente quello che regalato un numero quasi impressionante di polemiche. Ci riferiamo ovviamente alla rete di Giacomo Raspadori realizzata nella sfida tra Salernitana e Napoli dello scorso 4 novembre. Il gol è regolare oppure no?
Una domanda che tutta l’Italia si è posta, ben sapendo la risposta. La rete andava annullata per fuorigioco del capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo. Ma perché non è intervenuto il Var? Una questione di protocollo ha bloccato l’utilizzo della tecnologia; di fatto, l’App – la revisione dell’intera azione – non poteva partire dal fuorigioco dell’esterno azzurro. Il motivo è davvero semplice; dopo la giocata del numero 22 partenopeo c’è stato un cambio di possesso, con la sfera intercettata dai calciatori della Salernitana creando una nuova azione.
Dopodiché è nato il possesso azzurro che ha poi portato al gol. Il solo responsabile è quindi il guardalinee che non ha ravvisato la posizione irregolare del terzino napoletano, portando poi alla convalida della rete.
Salernitana-Napoli, il Var non poteva intervenire su Raspadori
Il Var, quindi, non poteva intervenire pur ravvisando l’irregolarità. Una situazione che ha evidenziato lo stesso designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi. “Non è andato fuori protocollo, bene il Var” ha spiegato l’ex fischietto, “Nonostante sapesse dell’errore ha avuto la forza di non annullare“.
Di fatto, rispettando il protocollo, la tecnologia non poteva intervenire. Anzi, sarebbe stato un grave errore se l’avesse fatto inducendo all’annullamento della rete.
Una situazione che ha scatenato proprio tutti; se la tecnologia è stata infatti accolta come un vero e proprio successo, con l’apertura del mondo del calcio alla “modernità”, il Var sembra essere prigioniero di un protocollo che in alcune situazioni ne limita l’utilizzo tanto da non cancellare gli errori e le ingiustizie, proprio come accaduto all’Arechi.
Ed in molti già chiedono come questo venga rivisto, dando sempre più potere alla tecnologia per provare ad azzerare sempre più gli errori che ogni domenica vediamo sui campi da calcio. Gianni Infantino, presidente della Fifa, è da sempre favorevole all’uso della tecnologia – al Mondiale fu testato il fuorigioco semi-automatico, attualmente in vigore anche nella nostra Serie A – e chissà se nel prossimo futuro decida di ampliare il raggio d’azione del Var e dell’intero sistema tecnologico, riducendo anche i tempi di attesa per una decisione. Il calcio deve guardare al futuro per non restare irrimediabilmente indietro ed arretrato.