Dopo il successo col PSG il Milan si prepara per la dura trasferta a Lecce che testerà davvero lo stato di salute del Diavolo e le sue ambizioni.
Non ce ne voglia Zlatan Ibrahimovic, che si appresta a tornare nel Milan in veste di collaboratore, ma Stefano Pioli è ancora il centro di tutto in questo momento. L’allenatore rossonero martedì ha fatto una considerazione da non sottovalutare, denunciando la mancanza di equilibrio di media e non solo nel commentare i risultati dei rossoneri “Non siamo dei fenomeni, ma neanche dei pirla“.
Dopo la sconfitta con l’Udinese, che arrivava dopo il pareggio beffa di Napoli e i due ko contro PSG e Juve, su Pioli si è letto di tutto. A San Siro si è scelto addirittura di smettere di intonare “Pioli is on fire” prima delle partite. Per arrivare poi ai vari “#pioliout” sui social fino alle voci di faide interne. Calciatori del Milan che si ammutinano e giocherebbero se non contro col freno a mano tirato, tipo Theo Hernandez, quest’anno quasi mai brillante e che secondo sedicenti “ben informati” avrebbe voluto lasciare il Milan in estate dopo la separazione con Maldini.
Oggi invece su alcuni quotidiani si legge di come a Milanello sarebbe tornato il sereno e di come il terzino francese svolga addirittura il ruolo da “leader che mette la faccia per Pioli”. La verità sui rapporti all’interno dello spogliatoio, al netto dei pettegolezzi, sembra difficile da conoscere ancor meno da indovinare.
Perché il match col Lecce dirà più di quello col PSG
La vittoria del Milan col PSG è la classica boccata d’aria fresca, una boccata dopo giorni in apnea sommersi da critiche, accuse, insulti e quant’altro giunte da media e tifosi che hanno letteralmente sommerso il gruppo squadra e lo staff tecnico. Logicamente la caratura dell’avversario e la partenza in svantaggio avrebbero creato i presupposti per la classica imbarcata per una squadra che è stanca di lottare e non ha fiducia nel suo timoniere.
Invece la prova del Milan, mix di sacrificio e qualità, con lucida abnegazione e coesione tra i reparti, ha fatto sì che quella di martedì sia stata finora la miglior prestazione stagionale degli uomini di Pioli. Trovare stimoli col PSG in Champions League e uno stadio stracolmo che canta dall’inizio alla fine però può anche essere “facile”.
È per questo che la vera prova che testimonierà l’effettiva coesione della squadra sarà trovare le stesse motivazioni di martedì al Via del Mare, anche se dall’altra parte non ci sarà Mbappé bensì Krstovic. Il Lecce non vince dal 22 settembre, tanto quanto l’Udinese non aveva ancora mai vinto un match di campionato prima della sfida di San Siro, motivo per cui sabato sarà il momento, per riprendere la dichiarazione di Pioli in cui più che affermare di essere fenomeni, ci sarà da dimostrare di non essere pirla.