Juventus pronta a partire per un futuro nuovo e diverso rispetto al passato ma che non include ancora Alessandro Del Piero nella lista.
Ci sono ex grandi calciatori che riescono subito dopo a continuare nel mondo del calcio e altri che invece, per motivi ancora ignoti, rimangono fuori. E’ il caso di Alessandro Del Piero, beniamino dei tifosi della Juventus e amato da tutti gli italiani per le sua gesta negli anni ’90 e inizi 2000. Tutti lo vorrebbero come dirigente del club bianconero eppure, ancora oggi è lì a fare il tifoso della sua ex squadra e a dispensare consigli.
C’è chi invece, seppur abbia lasciato il campo da poco, è pronto a tornare in pista proprio con camicia, giacca e cravatta. Chi? Zlatan Ibrahimovic. Ebbene sì, l’attaccante svedese inizierà a breve la sua nuova avventura da dirigente proprio nel Milan, il suo ultimo club da calciatore. Quel club che ha consentito a Paolo Maldini di fare il dirigente e di vincere uno scudetto proprio dall’altra parte della scrivania dimostrando che, così come era un ottimo calciatore è anche un grande manager.
Juventus e i dubbi su Del Piero
D’altronde, negli ultimi dieci anni si ha già avuto modo di vedere ex calciatori trasformarsi in dirigenti. Basti pensare a Javier Zanetti, attualmente vice presidente dell’Inter, oppure a Francesco Totti, che per un anno e mezzo è stato dirigente proprio della sua amata Roma. Insomma, quel passaggio dal campo alla scrivania che tutti si aspettano alcuni sono riusciti a farlo. Peccato che questo passo non sia ancora toccato ad Alessandro Del Piero, nonostante a più riprese tifosi e società dicano sempre di essere ben propensi ad un suo inserimento nel club.
E l’ex capitano bianconero cosa ne pensa? Come al suo solito, ogni qualvolta è stato interpellato sull’argomento, Del Piero ha sempre glissato, rimarcando comunque il suo amore verso quei colori. Un esempio sono le dichiarazioni dello scorso 5 settembre, intervenuto nel corso di un evento al Forum di San Pancrazio Salentino, organizzato da “Leggenda Bianconera”, dove proprio in merito ad un suo ruolo da futuro dirigente ha detto: “Io mi sento ancora della Juve, non c’è bisogno di avere un ruolo in società”.
Parole forti, chiare ma anche molto semplici, che consentono allo stesso tempo alla società bianconera di poter fare le proprie scelte senza il peso di dover scegliere a causa di pressioni o ingerenze esterne.