Il Napoli è una cooperativa del gol anche con Rudi Garcia: ed il tecnico francese ha anche un’arma segreta
La vittoria nel derby con la Salernitana ha cancellato il pareggio contro il Milan e le critiche degli ultimi giorni. Il Napoli ha ripreso a camminare, rintuzzando lo svantaggio proprio dai rossoneri caduti contro l’Udinese ma pur sempre a sette lunghezze dall’Inter capolista.
Anche all’Arechi il gioco è stato uno dei grandi assenti; gli azzurri si sono visti a sprazzi, soprattutto quando è salito in cattedra Lobotka, il tessitore del gioco partenopeo. C’è però un fil rouge che accomuna il Napoli di Garcia con quello di Spalletti e, prim’ancora, da Rafa Benitez in poi. È l’attacco, che anche in questa stagione non ha deluso fin qui.
Una produzione offensiva che esulta anche da Victor Osimhen, il capocannoniere dell’ultima stagione, ben 31 reti nell’anno dello scudetto, pesantissime proprio per la conquista del tricolore. Il nigeriano, sei gol in questa stagione, però è infortunato ed allora ci ha pensato Raspadori a non farlo rimpiangere, con tre gol negli ultimi 270′. L’ex Sassuolo è un centravanti, l’ha sempre ribadito, e stavolta ha fatto parlare anche i fatti, dimostrando come possa essere un bomber, seppur con caratteristiche differenti da Osimhen.
Napoli, Politano “bomber” e la panchina segna a raffica
Se bomber Osi ha messo a referto già sei reti, ha l’argento vivo addosso Matteo Politano. L’ala destra, dall’arrivo di Garcia, è divenmtato semplicemente devastante; cinque gol all’attivo partendo dalla fascia e rientrando su quel sinistro sempre più malefico per gli avversari, decisivo in due occasioni anche dagli 11 metri. Ed il numero 16 azzurro si sta rivelando la migliore arma a disposizione di Garcia, avendo all’attivo anche quattro assist.
Di fatto Politano sta facendo il Kvara, considerando come il georgiano abbia iniziato la stagione un po’ come ha chiuso quella dello scudetto, un po’ in sordina. Di certo c’è che l’attacco non va mai a vuoto. Sono 24 in campionato, solo tre in meno dell’Inter che quello più prolifico della Serie A, mentre in Champions League già cinque all’attivo in tre gare, quasi una media di due a sfida. Ed in Europa in particolar modo, eccetto Raspadori a Berlino, ci hanno pensato coloro che di professione non sono certo bomber, anzi; da capitan Di Lorenzo ad Ostigard fino a Zielinski, la cooperativa del gol.
E Garcia può fregarsi le mani anche per l’impatto che hanno i calciatori da subentrati; ben otto le reti arrivate dai cosiddetti panchinari, il 33% della produzione offensiva degli azzurri. Da Politano a Raspadori fino ad Ostigard e Gaetano oltre ad Elmas, in rete contro la Salernitana dopo aver sostituito Kvaratskhelia.