Una storia che ha toccato tutta la Spagna e che ha fatto il giro del web fino ad arrivare al presidente dei Blancos
Un bambino che era andato a vedere la sua squadra del cuore ed è stato maltrattato solo perché portava al collo una sciarpa della squadra sbagliata. Almeno secondo i tifosi avversari. Allora la partita in questione è il “Clasico“, Barcellona-Real Madrid, non proprio una gara come tante altre, però alcuni sostenitori di una delle due squadre si dimostra davvero piccolo piccolo. E’ la storia di Arkatiz Fernández e della sua famiglia che, difficilmente dimenticheranno. La famiglia Fernandez vive in una cittadina vicino a Barcellona e sabato si sono presentati fuori dallo Stadio Olimpico del Montjuic con la speranza di prendere dei biglietti per vedere la partita.
Alla fine dopo tanta ricerca non sono stati fortunati e non hanno preso nessun biglietto perché erano introvabili. E qui se vai il giorno della gara, di una gara come quella, difficile che si possano trovare. Ma questa non è stata la più brutta notizia. Già perché mentre la famiglia aspettava fuori dallo stadio è stata improvvisamente accerchiata da una trentina di ultrà del Barcellona che hanno cominciato a insultare brutalmente il piccolo Jaime di sette anni reo di avere una sciarpa del Real Madrid al collo. Una scena tristissima e bruttissima, considerato che questo bambino che soffre di autismo, al quale è stato anche lanciato addosso un petardo che lo ha fatto innervosire.
A raccontare tutto i giornali spagnoli che hanno riportato la notizia con il racconto degli stessi famigliari. Una storia che ha toccato e fatto arrabbiare l’intera Spagna. “Ci siamo fermati allo stand di Dazn e al bambino è stato fatto scegliere il gadget da prendere. E dato che gli piace di più il bianco, ha scelto la sciarpa del Real“, ha spiegato il piccolo Arkatiz e la sua famiglia al giornale El Mundo. Purtroppo da qui è successo di tutto: “Siamo stati accerchiati da diversi ultras del Barça che hanno cominciato a offendere mio figlio: ‘Maiale, cane, figlio di p*****a. Toglitela subito!’“.
I famigliari hanno avuto paura per quello che stava accadendo e hanno fatto di tutto per lasciare quel posto e tornare a casa. Appena ha saputo la storia, il Real Madrid ha subito contattato il padre del ragazzo per accertarsi di cose fosse successo realmente e mostrargli il loro pieno sostegno. Si è perfino mossa anche LaLiga, che contatterà presto la famiglia e analizzerà le telecamere attorno allo stadio per chiarire l’accaduto. E su questo non ci saranno dubbi, con il Barcello stesso che si metterà nelle condizioni di dare una mano. Al Arkatiz pare sia andata meglio di come è finita, visto che Florentino Perez in persona l’ha invitato allo stadio per la gara con il Valencia da vedere con lui. E chissà che non conosca Bellingan e gli altri campioni.
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