L’ex direttore generale della Juventus parla con Tvplay.it e affronta il discorso che vede coinvolto lo svedese come possibile ritorno in rossonero ma in una veste diversa
Un’amicizia rimasta nel tempo. Un rapporto non strettissimo, ma comunque saldo e di grande rispetto. Quando ognuno dei due parla dell’altro c’è sempre stima, anche perché Zlatan Ibrahimovic deve parecchio a Luciano Moggi. Fu proprio l’ex direttore generale della Juventus che lo prese dall’Ajax quasi contro tutto e tutti per portarlo a Torino. Era ancora acerbo, ma il direttore bianconero non volle sentire ragioni e fece di tutto per portarlo. Ora dopo una carriera incredibile e dopo il ritiro, Ibrahimovic potrebbe rientrare nel mondo del calcio e al Milan in una veste completamente nuova.
In realtà Ibra avrebbe voluto fare altro o meglio era tentato dal fare altro nel calcio, come ad esempio riprendere la strada che aveva tracciato il suo amico Mino Raiola, scomparso l’anno scorso, ma fino ad ora, un po’ per attesa e un po’ per verificare alcune cose, è una situazione che non ha avuto modo di percorrere. Del tutto diversa la possibilità e la candidatura di poter fare il dirigente al Milan. Ed è qui che l’ex direttore generale della Juventus non si tira indietro e lo spinge a provare, tanto che a Tvplay.it spiega: “Conosco Zlatan, l’ho visto praticamente ragazzo, ma quando lo conobbi ebbi subito la sensazione che avesse quel tipo di stoffa che lo poteva portare lontano, ma non soltanto come giocatore, bensì come uomo. E’ carismatico, non gli manca nulla per essere un grande dirigente. Io ce lo vede non bene, benissimo in questo ruolo“.
“Quello che ha fatto con Leao è già una cosa che farebbe un dirigente…”
Luciano Moggi non vuole interferire su questa cosa, esprime solo un parere sull’uomo e sul fatto che conosce Ibrahimovic come poche altre persone. Non sa nulla, ma come altri, ha avvertito che ci potrebbe essere questa possibilità e a Tvplay.it spiega il suo punto di vista: “Non so nulla a riguardo, ma se il Milan ha pensato a lui per ricoprire un ruolo che adesso magari non c’è, credo sia la scelta giusta, oculata e anche perfetta. Zlatan è un ragazzo eccezionale, un uomo incredibile, basta vedere la carriera che ha fatto e dove è arrivato. Ha un’esperienza che pochi possono avere, ha carisma e ha avuto la possibilità di avere al suo fianco una persona incredibile come Mino
Il lavoro che ha fatto con Leao ha colpito molto Luciano Moggi, anche perché gli ha ricordato quando pure lui cercava di far capire ai giovani calciatori quello che si poteva fare o meno. “Con Leao è stato davvero bravo, ricordo che cercava di farlo crescere, di stimolarlo e di insegnargli come si stava in campo, cercando anche di farlo crescere. E credo che Leao con Ibra ha imparato tanto. Mi colpì un episodio di una gara del Milan che i rossoneri vinsero per 1-0 con gol di Ibra e dopo un passaggio di Leao, ebbene il ragazzo andò di corsa a festeggiare il gol con Zlatan e sembrava avesse segnato lui e non lo svedese. Da queste piccole cose capisci tanto, se non tutto. Se davvero c’è una possibilità che Ibra vada a fare il dirigente, farà bene”