L’Inter fino a questo momento non può proprio lamentarsi, ma da adesso iniziano le difficoltà: ecco perché il percorso di Inzaghi si fa più difficile.
Fino a questo momento l’Inter è stata praticamente ineccepibile, specie fuori casa.
Se nessuno si sarebbe mai aspettato il ko interno contro il Sassuolo, diverso è stato per praticamente tutta la sua interezza il percorso da ospite della compagine nerazzurra.
Vittoria al debutto sul campo del Cagliari per 0-2, con reti di Dumfries e Lautaro Martinez, ha poi espugnato il Castellani di Empoli di misura (0-1) grazie alla marcatura di Dimarco, quindi un rotondissimo indimenticabile 0-4 all’Arechi di Salerno, in cui la compagine lombarda fa un mini turn over, lasciando Lautaro in panchina, ma non appena l’argentino abbia la possibilità di subentrare, sigla tutte e quattro le reti della sua squadra.
Anche lo scorso 21 ottobre allo stadio Grande Torino è andata bene: 0-3 secco, con le marcature di Marcus Thuram, Lautaro Martínez e Hakan Çalhanoğlu dal dischetto in extremis.
Inter, adesso si fa dura: perché il calendario non aiuta Inzaghi
Se fino a questo momento è vero che l’Inter ha vinto tutte le gare esterne che gli sono capitate di fronte, in casa di colossi o più semplicemente “grandi” della nostra serie A ancora deve andare a giocare.
Nel weekend prossimo la trasferta a Bergamo contro l’Atalanta inizierà a dirci qualcosa, ma non finisce qua.
Inzaghi andrà a Torino con la Juventus prima, al Maradona contro il Napoli poi.
Quindi lo stadio Olimpico, dove ad attendere quella che oggi è la capolista ci sarà la Lazio di Maurizio Sarri.
Fino a Natale tutte le trasferte di Inzaghi saranno difficilissime, con i nerazzurri che dovranno andare da corsari in alcuni impianti sportivi italiani.
L’obiettivo dei nerazzurri è quello di non perdere il focus su un campionato che al momento gli interisti stanno affrontando nel migliore dei modi, anche classifica la mano considerando il primo posto dopo 10 giornate.
Perdere qualche punto per strada sarebbe lecito e accettabile, ma iniziare a rallentare ora non aiuterebbe senz’altro una compagine che ha come unico obiettivo lo scudetto, per vincere inoltre la seconda stella prima degli odiati cugini del Milan.
Adesso per Inzaghi arriva la salita, per tutti gli altri potrebbe arrivare il bello.