Il difensore centrale dei biancocelesti ha parlato in conferenza stampa rivelando di un recente passato poco sereno: ecco le sue parole.
Il periodo del Covid-19 ha senza dubbio segnato le vite di tutti noi. Da un momento all’altro le nostre abitudini sono state stravolte e l’impatto a una ‘nuova vita’ non è stato di certo facile. Tra questi rientrano anche tanti calciatori che si sono trovati da soli, lontani da casa e dai propri cari. Tra coloro che hanno patito particolarmente la sofferenza di una fase storica da lasciarsi alle spalle, c’è stato il difensore della Lazio Patric che, nella conferenza stampa odierna alla vigilia dell’anticipo di Bologna, ha voluto riavvolgere il nastro dei ricordi, svelando alcuni momenti personali tutt’altro che positivi.
“Venivo da una buona stagione, quella interrotta dal Covid che eravamo secondi. Non ho mai parlato di queste cose, ora ho l’opportunità di farlo. Ho sofferto tanto quando sono stato a casa da solo. Dal nulla ho cominciato ad avere problemi di depressione e ansia, tutto è diventato buio. Così ho cominciato a lavorare con un mental coach e con altri esperti fuori. Ho dovuto fare la mia peggior stagione alla Lazio, giocando sempre perché Luiz Felipe si era fatto male, per crescere. Potevo mollare, ma non l’ho fatto. Adesso sono contento dell’uomo che sono diventato”.