Fabio Maresca: “Fischi a Lukaku? Come ho preparato Inter-Roma”

Fabio Maresca, arbitro di punta della Serie A, è stato protagonista al centenario dell’AIA di Napoli: le sue dichiarazioni ai giornalisti.

Tra i protagonisti dell’evento organizzato per il centenario della sezione AIA di Napoli c’era anche Fabio Maresca, uno dei fischietti migliori della Serie A. L’arbitro campano, reduce dalla direzione di una partita particolare come Inter-Roma, si è concesso alle domande dei giornalisti dopo la fine della cerimonia in cui è intervenuto sul palco insieme a tanti colleghi.

Il suo nome è noto ai tifosi dell’Inter perché urlato più volte da Antonio Conte dopo un’espulsione ricevuta durante una partita contro l’Udinese nella stagione dello scudetto. In quella gara l’ex tecnico nerazzurro si infuriò per alcune decisioni del direttore di gara, agitandosi e urlando dalla panchina tutto il suo disappunto.

Una dura contestazione che, a distanza di anni, è ancora ricordata quando Maresca incrocia l’Inter come nell’ultimo turno quando a San Siro è arrivata la Roma dell’odiato ex Lukaku. Un match sicuramente non facile da gestire dal punto di vista ambientale che però il fischietto napoletano, nonostante le solite proteste di Mourinho stavolta per alcuni cartellini, ha condotto con sicurezza e personalità senza commettere evidenti errori.

Maresca senza filtri: “Nessun problema a spiegare le mie scelte”

Un passo alla volta sta continuando la rivoluzione del mondo arbitrale che i tifosi sperano possa portare alle interviste post-partite degli stessi direttori di gara al pari degli allenatori e calciatori. Un’ipotesi di cui si parla da tempo che però non è ancora stata deliberata anche se per esempio Fabio Maresca non avrebbe alcun tipo di problema a metterci la faccia.

Fabio Maresca, le parole raccolte da TVPlay
Fabio Maresca, arbitro della sezione di Napoli (LaPresse) – TVPlay.it

Il fischietto di Napoli ha aperto alla possibilità di questo confronto pubblico davanti alle telecamere: “Credo che questo in futuro possa avvenire. Dobbiamo sempre tenere conto che le vicende legate alle partite devono sempre passare attraverso il comunicato del Giudice Sportivo. In passato è stato fatto qualche esperimento pilota ma questa apertura verso i media trova la nostra totale disponibilità perché quando un errore viene spiegato e descritto noi siamo i primi consapevoli e i critici più feroci di noi stessi. Io personalmente, ma sono sicuro che la cosa varrà anche per i miei colleghi, non avrei nessun problema a mostrare le immagini delle mie gare e a spiegare ai ragazzi giovani quale motivo mi ha spinto a commettere quell’errore e come cercherò di non farlo in futuro. La nostra carriera si fonde su questo principio”.

Maresca: “L’ultimo obiettivo di un arbitro è espellere un allenatore”

Tornando sulla direzione di Inter-Roma dietro c’è un tipo di preparazione specifica: “Non solo c’era un’atmosfera particolare intorno alla partita ma stavo preparando anche questo evento. Noi siamo delle persone che come tutti vivono delle emozioni e hanno degli impegni al di fuori del terreno di gioco. Una volta mi è capitato di arbitrare sapendo che mia moglie in passato avesse delle contrazioni, ovviamente in quel momento c’è solo la partita se uno decide di farla. In questi casi la preparazione fisica non è un fattore decisivo perché quella l’ha già costruita nel corso degli anni ma la cosa più importante è la tenuta mentale”.

Infine si parla del modo in cui certe panchine e allenatori protestano contro gli arbitri: “La gestione delle panchine in Serie A e in certi livelli è un elemento in più da gestire, oggi è complicato perché i giocatori in panchina sono 12 a differenza di anni fa. Questo fa si che ci siano tante persone ad essere controllate. Facciamo il massimo nel rispetto dei ruoli e credo, almeno parlo per me, mi sono sempre messo nei panni dell’altro. So bene che un allenatore vive un momento dentro di sé dal punto di vista emozionale che vorrebbero scendere in campo anziché seguire la squadra all’esterno. Cerchiamo di fare il possibile, ma ovviamente i comportamenti che superano i limiti vanno sanzionati. Ma vi posso garantire che l’ultimo obiettivo di un arbitro è ammonire o espellere un allenatore”.

Gestione cookie