Il presidente De Laurentiis è intervenuto durante Napoli-Milan: la mossa del patron che già aveva fatto
Il Napoli sotto di due gol contro il Milan, fischi all’intervallo dalle tribune e dalle curve del Maradona e la percezione dell’ennesima serata completamente da dimenticare. La seconda consecutiva in casa, dopo il tonfo contro la Fiorentina prima della sosta.
Serviva una scossa bella forte, questo deve aver pensato De Laurentiis, sceso negli spogliatoi a scuotere la squadra con i suoi modi e toni. Il patron, nelle sacre mura dello spogliatoio, avrà ricordato la sacralità della professionalità, probabilmente promettendo anche un premio in caso di successo.
Ed il Napoli ci è andato molto vicino, con il tiro di Kvaratskhelia in pieno recupero respinto di coscia da Maignan; di certo c’è che gli azzurri hnno disputato un secondo tempo veemente, con la squadra che a tratti ha messo sotto il Milan raggiungendo il pareggio con Politano e Raspadori. De Laurentiis ha nuovamente vestito i panni del motivatore, conscio di come evidentemente il suo lavoro vicino alla squadra iniziato subito dopo la gara con la Fiorentina debba continuare ancora.
Napoli, De Laurentiis ed il confronto con Garcia
Il patron si è anche confrontato con Garcia, ha voluto capire le mosse del tecnico per cambiare la partita. Ed il tecnico francese ha dato una svolta alla gara anche grazie ai suoi cambi; triplo addirittura, con Ostigard, Olivera e Simeone entrati in luogo di Rrahmani, Mario Rui ed Elmas.
In quel quarto d’ora di pausa è accaduto pressocché di tutto; naturalmente non sono mancate le tensioni, come quanto accaduto attorno al difensore kosovaro, finito al centro di un diverbio con qualche dirigente. Si tratta di tensioni che accadono durante una partita, soprattutto in un match delicato come quello contro il Milan, con la squadra sotto di due reti.
Per De Laurentiis, d’altronde, non è certo la prima volta l’incursione nello spogliatoio per provare a “sistemare” le cose; accadde ai tempi di Edy Reja, con i due che sfiorarono addirittura la zuffa prima risolvere con un abbraccio da vecchi amici. Accadde anche con Donadoni in panchina al Mezza, dopo una gara grigia con l’Inter; erano quasi i titoli di coda della parentesi dell’ex centrocampista, poi sostituito da Mazzarri.
Oggi il Napoli è un altro, deve difendere lo scudetto ma soprattutto entrsre tra le prime quattro; al momento l’Atalanta è distante una lunghezza appena, mentre sono quattro i punti da recuperare sul Milan. E l’Inter capolista? Sette lunghezze dai nerazzurri, una distanza già importante che non permette altri passi falsi, anche perché rispetto alla scorsa stagione mancano all’appello otto punti.