Il Milan si trova ancora una volta a dover gestire un’emergenza infortuni, i numeri già spaventano ma c’è una costante più inquietante.
Quella del Diego Armando Maradona avrebbe potuto essere la vittoria del riscatto da parte dei Rossoneri, reduci dalla sconfitta interna contro la Juventus e la lezione rimediata al Parco dei Principi dal PSG in Champions League. Il Milan invece torna da Napoli con un solo punto, tanto nervosismo e strascichi polemici, ma c’è un fattore che oltre questi preoccupa maggiormente i tifosi e non solo: gli infortuni.
La squadra di Pioli infatti si presentava al posticipo di domenica con Sportiello, Chukwueze e Loftus-Cheek ai box, oltre naturalmente i lungo degenti Bennacer e Caldara. Oltre a Okafor si sperava di recuperare anche l’inglese, ma per lui serve ancora qualche giorno. Quello che è successo a Napoli però rasenta l’incredibile. Prima l’affaticamento che mette fuori causa Kjaer, poi lo stop di Kalulu, quindi Pulisic e infine il colpo di grazia con Pellegrino, appena esordiente.
Il problema però non sono solo gli infortuni in sé, ma la tipologia della maggior parte di essi e la frequenza con cui questi si manifestano da ormai diverse stagioni, nella fattispecie da quando sulla panchina del Milan c’è Stefano Pioli. La quantità è diventata un fattore preoccupante non da questa stagione, ma in tutte.
Tutti gli infortuni sotto la gestione Pioli: il dato che spaventa di più
Con i tre infortuni di Napoli, quattro se contiamo anche Kjaer, il Milan ha già raggiunto quota 19 da agosto. Il dato ancora più inquietante è che ben 12 di questi sono di natura muscolare. Dall’infermeria quest’anno sono già passati Kalulu, che era rientrato giusto una settimana fa, oltre a Maignan, Krunic, Jovic, Okafor, Bartesaghi, Loftus-Cheek, Sportiello, Chukwueze e Kjaer, A questi si aggiungono poi Bennacer, out da maggio per il problema al ginocchio destro e Caldara. Una mattanza che però non rappresenta una novità.
Escludendo naturalmente le positività da Covid, nella stagione in cui è subentrato a Giampaolo, quindi dal mese di ottobre del 2019 al luglio 2020, gli infortuni sono stati ben 27 di cui 15 muscolari. In quel caso la preparazione non fu curata dall’attuale tecnico milanista e dal suo staff, ma i dati successivi sono andati tutt’altro che a migliorare.
Nella stagione 2020-21 gli infortuni arrivano a quota 58, di cui ne vanno considerati 32 di natura muscolare. In quella stagione Pioli ha però dei vantaggi, ovvero la freschezza e l’effetto novità che il suo gioco e l’entusiasmo del ritrovato ambiente Milan, entusiasta per la stagione post-lockdown. Quel Milan anche messo di fronte alle peggiori emergenze riusciva a gettare il cuore oltre l’ostacolo, qualità che col tempo è andata perdendosi.
Dallo Scudetto a oggi
L’annata dell’ultimo Scudetto conquistato dal Milan è un po’ più “fortunata” rispetto alla precedente, sono infatti 50 gli infortuni occorsi agli uomini a disposizione di Stefano Pioli in quella stagione, in questo caso poco meno della metà, nella fattispecie 21, sono infortuni muscolari.
Nella scorsa stagione il numero di infortuni torna ai livelli di quella di due anni prima, con 54 infortuni per i calciatori della rosa del Milan nel corso del 2022-23 di cui addirittura 32 riguardanti muscoli. In questa giornata particolarmente indicata a spaventi e paure ad impressionare maggiormente è il numero totale di 208 infortuni durante la gestione Pioli (dati raccolti da Transfermarkt). Il periodo peggiore in cui la media degli infortuni per ogni mese oscilla tra i 6 e sfiora i 7 è proprio questa, o meglio tra settembre e novembre.