La Juventus studia le tattiche per gennaio in mezzo al campo e il nome perfetto sembra proprio esser quello di Rodrigo De Paul: ecco perché sarebbe ideale per la metà campo bianconera.
Da due anni a questa parte la strada che ha portato Allegri e la Juventus alla ricostruzione non è mai stata semplice: se la scorsa annata è apparsa ai limiti del surreale, con il caso – plusvalenze ad aver completamente falsato l’andamento del campionato, questa è iniziata bene sotto il punto di vista dei risultati ma malissimo per quanto concerne l’extracampo.
Se la classifica vede la vecchia signora a 20 punti, totalizzati in 9 gare disputate, con quest’ultima al terzo posto, appena due punti sotto il Milan primo e una lunghezza dall’Inter seconda, le gatte da pelare per Max Allegri arrivano lontano dal rettangolo di gioco: il rinnovo di Rabiot in estate, che ha scelto di prolungare per un’ulteriore stagione, se per molti sembrava superfluo e scarso di progettualità, una manciata di mesi dopo sembra esser oro.
La squalifica per doping di Pogba prima e quella per il caso – scommesse di Fagioli dopo hanno ridimensionato decisamente il centrocampo bianconero, che a gennaio dovrà rigettarsi sul mercato per andare a prendere una pedina che permetta al tecnico di ingrandire il suo ventaglio di scelte.
De Paul il nome giusto: ecco perché.
A mettere la pulce nell’orecchio ci ha pensato Valon Behrami, ex centrocampista del Napoli e dell’Udinese che ci ha giocato insieme: lo svizzero in un’intervista al Corriere dello Sport ha raccontato come secondo lui Samardzic abbia delle qualità indiscutibili e come stia facendo la trasformazione da dieci e otto, ma si è poi focalizzato sul centrale oggi all’Atletico Madrid.
Sull’argentino ha ammesso: “Cambierebbe la squadra, alla Juventus adesso manca uno come lui”. Un’analisi a tratti prevedibile, considerando le qualità tecniche dell’ex Udinese, ma che comunque, unendo i puntini, risultano efficaci per il tipo di profilo di giocatore che la Vecchia Signora sta monitorando con particolare attenzione.
I bianconeri in mezzo al campo hanno bisogno di un calciatore capace sia in fase di costruzione, lì dove la squadra fa enorme fatica, che nella rifinitura e il centrale argentino, giunto a 29 anni, si colloca nel pieno della sua età.
Nonostante ciò, il giocatore è esperto e avendo cambiato diverse maglie e essendo un perno dell’albiceleste di Scaloni è abituato a giocare in diversi ruoli, uno su tutti la mezzala, che servirebbe proprio ad Allegri per inserirsi rapidamente nel suo 3-5-2.