Thomas Manfredini, ex giocatore di Serie A ed oggi allenatore, è intervenuto a TvPlay.it sul tema scommesse e non solo
“SCOMMESSE SITUAZIONE DIFFICILE, SI RIMANE MACCHIATI” – “Il caso sommesse è una situazione difficile. Abbiamo delle responsabilità come calciatori, ma vedere il nostro nome tutti i giorni sbattuto sui giornali e sulle tv non è semplice. È anche difficile recuperare, la “fedina” rimane in un certo senso macchiata anche nel caso in cui non si sia colpevoli, perché si viene “condannati” sin da subito. Nel mio caso si parlava di partite vendute, quindi è stato pesante, il brutto periodo che ho passato non me lo ridarà nessuno”.
“NEL 2011 HO AVUTO LA FORZA DI REAGIRE” – “Noi calciatori abbiamo fortunatamente la possibilità di rifarci ogni domenica, e ho reagito così per voltare pagina dopo essere implicato nel caso di calcioscommesse. Ho sfruttato la possibilità di poter continuare a giocare, dando tutto. Eppure la macchia un po’ resta, tanto che il mio nome spesso torna a vedersi sul web quando si parla di scommesse. Non è bello: si parla sempre delle cose belle del calcio, ma in quelle situazioni ci vuole assolutamente una corazza per affrontare il tutto. Avevo mille paure, perché quando non stai bene mentalmente non sai come renderai, ma ho avuto la forza di rilanciarmi e terminare al meglio la mia carriera”.
“OGGI È PIÙ FACILE SCOMMETTERE, MA TI ROVINA LA CARRIERA” – “Oggi è molto più semplice scommettere, ovunque, una volta non si faceva perché c’era bisogno di farsi vedere. Oggi, se si ha troppo tempo libero, è facile chiudersi in casa e commettere errori del genere. Spero che giocatori così giovani capiscano di aver messo a rischio la propria carriera. Peraltro per vivere emozioni che non sono per nulla paragonabili a quelle che si possono vivere in campo, o in spogliatoio”.
“SCALVINI, LA NAZIONALE SERVE PER AMBIRE ALLE BIG” – “Scalvini è un giocatore moderno, imposta, attacca e fa gol. È fisicamente prestante, ha personalità ed ha la fortuna di essere allenato da Gasperini che riesce a stimolarlo. È difficile dire se sia pronto già per un top club, oggi basta molto meno per arrivarci rispetto ai miei tempi, ed il fatto di essere già in Nazionale può aiutarlo tantissimo”.
“GASPERINI HA BISOGNO DI CARTA BIANCA PER ANDARE IN UN TOP CLUB” – “Ho avuto Gasperini a Genoa e lo conosco bene anche a livello comunicativo. Non è un gestore, va dritto per la sua strada, e fa giocare chi è funzionale alle sue idee. Invece, per le grandi squadre è un po’ diverso in alcune situazioni, che vanno affrontate in un certo modo. Per una piazza come Bergamo è assolutamente il migliore, che sta valorizzando anche i giocatori, che ora il club può permettersi di vendere a cifre astronomiche. Se gli danno carta bianca e va in un top club, allora può anche fare benissimo, dipende un po’ dal progetto”.