Milan, cos’è il “Piano Mbappe”: la folle teoria che gira sui social

Della passione milanista di Mbappe si parla da anni, ma qualcuno si è spinto oltre. Il “Piano Mbappe” è la fantascienza del calciomercato.

Quando i tifosi del Milan hanno assistito ai sorteggi per i gironi dell’edizione 2023-24 della Champions League sapevano molto bene a cosa sarebbero potuti andare incontro. Il cosiddetto “girone di ferro” era una possibilità concreta, forse un po’ meno l’incrocio con così tanti ex, ma così sono andate le cose.

Il primo pensiero di tutti i milanisti quando dall’urna di Nyon è uscito il PSG è stato proprio quello del tanto atteso ritorno di Gianluigi Donnarumma a San Siro. Nonostante il goffo tentativo di Enzo Raiola sulla “rivelazione” riguardo la trattativa per il rinnovo con Maldini e le parole affettuose dello stesso estremo difensore, La Scala del Calcio riserverà all’ex un’accoglienza sicuramente ostile.

Sarà invece decisamente curioso vedere in che modo sarà accolto il pericolo numero uno: Kylian Mbappe. Sulla leggenda del tifo milanista da parte del fenomeno francese si parla e si scrive ormai da anni. Tutto è iniziato da quella foto con la maglia di Robinho, idolo del campione transalpino, per poi proseguire con i racconti che sfiorano il surreale di sua madre Fayza alla Gazzetta dello Sport. “Quando rientrava a casa parlava soltanto del Milan – afferma la mamma di MbappeSe il Milan perdeva, era capace di lanciare il telecomando contro la televisione e anche di dire parolacce in italiano“. Bene, se tutto questo non fosse già abbastanza incredibile, quello che abbiamo trovato sui social in questi giorni lo sarà sicuramente, preparatevi a conoscere il “Piano Mbappe“…

Tra fantacalcio e realtà: “Fa tutto parte del Piano Mbappe

Il calciomercato di questi anni ha regalato ai tifosi colpi da sogno, in Europa e nel resto del mondo. Questa magia però non passa più per la Serie A ormai da diversi anni e vedere top player assoluti nel loro prime come Kylian Mbappe approdare in una squadra italiana può essere possibile forse soltanto alla PlayStation. C’è qualcuno però che non vuole rinunciare a sognare.

Theo Hernandez e Kylian Mbappé. (ansa-tvplay)
Theo Hernandez e Kylian Mbappé. (ansa-tvplay)

Sui social si trova notoriamente di tutto e ora ci sono anche quelli che portano alla luce il fantomatico “Piano Mbappe”. Si tratterebbe di una strategia studiata nei minimi dettagli dal Milan e che sarebbe iniziata già nel 2017, finalizzata all’approdo del francese in rossonero.

La prima mossa del Diavolo sarebbe stata mandare Leonardo al PSG come “infiltrato”. Il suo compito? Lavorare affinché Mbappe avesse sempre più potere all’interno del club parigino. Il secondo step è stato la scelta di Geoffrey Moncada come capo degli osservatori, ovvero proprio lo scout che scoprì Mbappe all’età di 12 anni. A questo punto entrano in gioco tutti i calciatori francesi acquistati dai rossoneri in questi anni, per far trovare subito a suo agio il campione per il suo futuro approdo. Nel frattempo anche l’acquisto dello stesso Leao farebbe parte integrante del piano, quella di iniziare a provare l’assetto tattico con un calciatore con caratteristiche quanto più simili all’asso transalpino!

Gli ultimi dettagli

Il piano però non finisce qui, infatti non è casuale neanche il ritorno di Ibra, grande amico di Mbappe, ma la vera chicca sarebbe un’altra il ruolo di Donnarumma in questo piano. Il portiere infatti non avrebbe lasciato il Milan per i soldi, ma anche lui come infiltrato nel PSG, con il preciso compito di convincere il compagno su quanto si sta bene a Milanello!

Una sceneggiatura da spy story, quella ripresa dalla redazione di Ultimo Uomo, veramente degna di un Oscar, non c’è dubbio, che si conclude con un monito romantico: “La partita di stasera, casuale o meno, fa allora parte del piano. Dimostrare a Mbappe che niente è come il Milan. Che giocare per soldi è bello, ma farlo per amore è meglio. È un piano comunque difficile, ma se stasera Mbappe dovesse segnare ed esultare meno convintamente del solito, fateci caso: potrebbe essere un segno. Il tifo, lo sappiamo tutti, non si seppellisce“.

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