Marco Amelia, ex portiere e attuale allenatore di calcio, è intervenuto ai microfoni di TvPlay.it
“LEAO ANCORA UN PO’ DISCONTINUO” – “Leao o Kvara? Non si possono fare paragoni. Sono due giocatori straordinari che chiunque vorrebbe allenare. Chi li ha tutti e due, li metterebbe insieme titolari. Secondo me Kvara è quello visto l’anno scorso. Leao invece ha ancora margini di miglioramento. E’ ancora un po’ discontinuo”.
“MAIGNAN LO PREFERISCO A DONNARUMMA PER LA SUA PRESENZA IN PORTA E NEGLI SPOGLIATOI” – “Io sono fan di Gigio Donnarumma. E’ vero che il PSG è un club rinomato, ma sono convinto che se fosse andato in un altro club o fosse rimasto al Milan, i giudizi sarebbero diversi. Continuo a pensare che è uno dei più forti al Mondo. A livello internazionale, però, preferisco Maignan. E’ un portiere forte, ma offre una presenza quando è tra i pali, negli spogliatoi…Sotto questo punto di vista è tra i migliori. Dispiace che non abbia giocato contro la Juventus. Ma allo stesso tempo sono contento per Antonio Mirante, che ha giocato una grande partita”.
“DONNARUMMA DOVEVA RESTARE IN ITALIA, LIGUE 1 NON E’ SERIE A“- “Restare in Italia avrebbe permesso a Donnarumma di restare al top secondo l’opinione pubblica e per i tifosi. Io con lui ho parlato solo delle differenze tra la Serie A e la Ligue 1. Quando leggevo che il Milan non andava avanti nella trattativa con Gigio perché stava andando troppo per le lunghe, speravo che andasse in Premier League. Gigio lo vedrei bene in Inghilterra, per le sue qualità fisiche. Forse il campionato francese ha qualcosa in meno al nostro”.
“L’ITALIA DI MANCINI ERA FORTE. IN QATAR AVREBBE GIOCATO DA PROTAGONISTI” – “Mi dispiace tanto vedere la Nazionale così. Ho vissuto da vicino il dramma della mancata qualificazione a Russia 2018, ai playoff contro la Svezia, perché ero a Coverciano per il corso UEFA A e non era mai successo una cosa del genere prima. E poi mi è dispiaciuto tanto, ancora di più, quando l’Italia non si è qualificata al Mondiale in Qatar. Era una Nazionale vincente, aveva appena vinto l’Europeo. Veniva da tantissimi risultati utili consecutivi e senza perdere una partita ti ritrovi a non andare al Mondiale per due calci di rigore sbagliati contro la Svizzera. L’Italia di Mancini è stata una grande Italia. Se fossimo andati in Qatar avremmo giocato da protagonisti. Sapevamo tutti noi addetti ai lavori che questa Nazionale avrebbe fatto molto bene. Resta il dispiacere di non essersi qualificati. La differenza sta nel rigore di Jorginho calciato alto. A Palermo contro la Macedonia è stata una partita stregata”.
“THIAGO SILVA E’ IMPRESSIONANTE: E’ UNO DEI MIGLIORI AL MONDO” -“Mi servirebbe un libro per dire quanti calciatori forti e incredibili che ho incontrato. Ho giocato con Totti, Del Piero, Cannavaro…In Inghilterra con Hazard, Fabregas…Ibra al Milan. Quello che mi ha impressionato di più è Thiago Silva. Ancora oggi è uno dei migliori al mondo, ha un’intelligenza calcistica incredibile. Aggiungerei anche Seedorf, giocatore straordinario. E Pirlo, come sapeva giocare lui il pallone…Vedeva cose che solo giocatori del genere possono vedere. Posso dire anche Batistuta o Samuel, calciatori di un altro livello. Oggi non faccio difficoltà a trovarne uguali. Thiago Silva ha 40 anni sul passaporto, ma è come se ne avesse 30. Questo tipo di campioni, come Ibra, Maldini, più passano gli anni, più diventano forti”.
“SEEDORF ERA INTELLIGENTE E UMILE” – “Al Milan ho avuto la fortuna di esser stato in uno spogliatoio importante. Seedorf sapeva dare sempre la parola giusta positiva a tutti, soprattutto nei momenti difficili. Era stimato da tutti. Aveva l’intelligenza e l’umiltà di riconoscere le ragioni degli altri. Un uomo di spessore incredibile”.
“NELLA FINALE DEL MONDIALE 2006 UNO DI NOI HA GIOCATO CON IL DOLORE: ERAVAMO INDISTRUTTIBILI” – “Quando siamo rientrati a Roma dopo la vittoria del Mondiale non ricordo per quello che ho fatto nei due giorni successivi. Abbiamo tutti esagerati quel giorno al ritorno in Italia. Ci siamo fatti trascinare da quell’atmosfera e quella marea di gente al Circo Massimo. E’ stata un’emozione grandissima. Se ripenso a quando ci siamo affacciati al Circo Massimo…è stato meraviglioso. Ho visto giocare uno dei miei compagni con il dolore ed essere uno dei migliori in campo nella finale. Avevamo una condizione mentale incredibile, non sentivamo nulla. Ho capito che eravamo indistruttibili. Potevamo reagire a qualsiasi situazione. Abbiamo pareggiato subito contro la Francia, siamo andati ai rigori e abbiamo tirato dei calci di rigore bellissimi, mai vista una serie di rigori così”.
“PROVEDEL E’ UN RAGAZZO D’ORO” – “Ivan ha segnato un grande gol. Lo conosco da tanti anni, è un ragazzo d’oro. Sa di avermi messo in difficoltà in quei giorni (perché ha ricevuto tante chiamate dopo il gol del portiere della Lazio ndr)”.