Donnarumma sfida il Milan da avversario: il retroscena di Enzo Raiola sul suo addio ai rossoneri lascia tutti i tifosi senza parole
Gigio Donnarumma è il portiere della Nazionale, capitano in campo contro l’Inghilterra. Uno dei talenti più cristallini del calcio italiano, protagonista della vittoria dell’Europeo, eppure messo in discussione, spesso sotto accusa per qualche sua incertezza, sia con la maglia dell’Italia che con il PSG.
Enzo Raiola, cugino del compianto Mino ed agente del calciatore fin da quando ha firmato con il Milan giovanissimo, ha parlato del ragazzo ai microfoni di Tuttosport. “Ho iniziato a seguirlo da quando giocava in una scuola calcio di Torre Annunziata – ha ricordato – a 12 anni andò a Brescia per un provino ma Mino gli disse di lasciar stare perché avrebbe avuto la sua occasione. Le regole federali, infatti, impongono il divieto di trasferimento fuori regione per i minori di 14 anni se non accompagnati dai genitori“.
Donnarumma, tifoso del Milan, ha poi coronato il suo sogno di vestire il rossonero. “Il Genoa aveva fatto follie per lui con Spinelli che lo indicò a Preziosi ma Bianchessi convinse Galliani il giorno prima del suo trasferimento all’Inter. E così Gigio ha firmato il vincolo“.
Donnarumma, Enzo Raiola svela l’addio al Milan: che rivelazione
Il debutto in Serie A per Donnarumma è arrivato sotto la gestione del compianto Mihajlovic. “Lui fiutava il talento subito – ha detto Raiola – si era convinto nel farlo giocare dopo le prestazioni in partitella. Sinisa e Galliani dovettero fare una pressione grande sul presidente Berlusconi per convincerlo perché in rosa c’era Diego Lopez che guadagnava tanto. Lo spagnolo, poi, fu ceduto la stagione successiva“.
Donnarumma, poi, è diventato un traditore con il suo addio a zero euro. “Mino non era convinto dei cinesi che rilevarono il club da Berlusconi, 4 top club lo volevano ma rinnovammo perché Gigio voleva restare” ha ricordato il procuratore.
“Donnarumma però chiedeva ambizioni; invece con l’arrivo di Elliott c’era la necessità di sistemare le casse del club. Ciò nonostante si parlava di rinnovo fino all’episodio di Genova. Maldini, nell’incontro, ci disse che il Milan riteneva chiuso il capitolo Gigio. La Juve l’avrebbe preso a fine stagione con uno scambio, noi non avevamo fatto mercato per lui.
Poi – ha aggiunto – parlai con Nasser che nonostante Keylor Navas, chiese a Leonardo di ingaggiarlo appena capito fosse libero. Ha un rapporto eccellente con Nasser, mi ricorda Galliani come dirigente“, ha poi sostenuto, ammettendo come i fischi di San Siro in Italia-Ucraina gli abbiano fatto molto male.