Rafael Leao è nuovamente finito al centro delle critiche dopo la partita con la Juve: la frase di Viviano che ha fatto discutere su TVPlay.
Non è stato una ripresa di campionato felice per il Milan che, alla prima occasione, ha perso il primato momentaneo della classifica a causa della sconfitta con la Juve. Un brutto risultato per i rossoneri che si fanno scavalcare dall’Inter dopo una partita in cui a finire nuovamente al centro delle critiche c’è Rafael Leao.
L’attaccante portoghese, come spesso è accaduto in questo inizio stagione, non è riuscito a fare la differenza diventando a volte controproducente per la squadra. L’espulsione di Thiaw ha sicuramente condizionato la partita ma ci si aspetta sempre qualcosa di più dal nuovo numero 10 del Milan, protagonista di alcuni suoi strappi in velocità ma in generale contenuto bene dalla difesa della Juve.
A parte l’assist per l’occasione di Giroud, sventata da un grande intervento di Szczensy, il classe ’99 non è mai stato pericoloso seppur restando in campo per tutta la durata della partita rispetto ai suoi compagni di reparto. Insomma un’altra prova incolore di un giocatore che continua a dividere gli appassionati e l’opinione pubblica come dimostra la discussa frase di Emiliano Viviano.
Viviano duro con Leao: “E’ fortissimo ma troppe pause”
In casa Milan tiene ancora banco il rendimento discontinuo di Rafael Leao che un giorno sembra un fenomeno e l’altro un giocatore qualsiasi. E’ il maggior difetto del portoghese che a 24 anni non riesce ancora avere quella costanza per essere davvero un fuoriclasse nonostante l’altissimo potenziale come sottolineato da Viviano.
Nel post-partita di San Siro, in diretta sul canale di TVPlay, il portiere dell’Ascoli ha giudicato negativamente la prestazione di Rafael Leao ma non lo condanna a priori: “E’ fortissimo, può fare la differenza ogni volta che ha il pallone ma per le sue qualità dovrebbe avere meno pause durante le partite. Per me il voto è 5 anche come investitura perché lo ritengo il giocatore migliore del Milan e proprio per questo dovrebbe prendersi la squadra sulle spalle quando è in difficoltà”.
Una critica costruttiva in vista del futuro della sua carriera dove però difficilmente troverebbe posto con alcuni allenatore come Pep Guardiola: “Non lo prenderebbe nemmeno gratis al City. Ha bisogno di essere isolato, rallentare quando è in fase difensiva e di andare negli spazi in contropiede. Se il City palleggia a oltranza, lo tiene lì fermo non è il suo gioco”, questa la spiegazione di Viviano che probabilmente non troverà d’accordo tutti i tifosi rossoneri.