Il Napoli si è imposto per 3-1 contro il Verona: cosa ha funzionato in casa azzurra e dove c’è da lavorare ancora
Il Napoli torna alla vittoria dopo il capitombolo contro la Fiorentina ed apre un nuovo tour de force nel migliore dei modi; il 3-1 rifilato al Verona regala tre punti fondamentali agli azzurri e soprattutto dà ossigeno anche a Rudi Garcia, messo sulla graticola nelle scorse settimane e ad un passo dall’esonero.
Una vittoria in cui a tratti si son viste anche giocate di livello con la regia sapiente di Lobotka ma non è certo tutto oro quel che luccica. Vi sono ancora situazioni da sistemare, nozioni sulle quali lavorare – e molto – in quel di Castel Volturno anche perché il Verona non è certo avversario proibitivo e c’è da testare questo nuovo Napoli contro rivali più tosti, a partire dal Milan nella supersfida di domenica prossima al Maradona.
Gli azzurri, in primis, continuano a sbagliare troppo davanti alla porta avversaria. Poteva finire in goleada al Bentegodi, ed invece un po’ per le parate di Montipò ed un po’ per la poca precisione sotto porta gli azzurri non hanno finalizzato quanto dovuto.
L’ultima mezz’ora ha lasciato perplessi; il Napoli si era di fatto assicurato la gara mettendola in ghiaccio con un vantaggio ampio ma gli azzurri si sono rilassati fin troppo rischiando di far tornare in partita gli scaligeri. Se il gol di Lazovic è nato da una disattenzione difensiva – troppe quelle viste finora – è stato Meret superlativo a chiudere la porta e blindare il risultato in almeno tre occasioni, risultando prodigioso su Bonazzoli.
Napoli, da Politano a Kvaratskhelia: le note liete in casa azzurra
Rudi Garcia, però, può sorridere per quanto visto da alcuni suoi elementi. In primis proprio Meret, elogiato anche in conferenza stampa, per una sorta di rivincita del numero 1 dopo le critiche incassate dopo la sfida con la Fiorentina. Se il portiere ha risposto da campione, in difesa Natan prosegue nel confermare le buone prestazioni; titolare per esigenza, sembra ormai un decano del ruolo ed il Napoli ha trovato il suo alfiere centrale.
In cabina di regia, invece, è il solito Lobotka a far girare la squadra a dovere; lo slovacco è un metronomo per il suo Napoli e disegna calcio con la squadra che gira intorno a lui. Ed accanto al numero 68 ha impressionato Cajuste; ormai ex oggetto misterioso, lo svedese ha giganteggiato a centrocampo, mostrando le sue qualità. Interdizione e via palla al piede, e peccato per il gol negato dal portiere scaligero.
In attacco se Raspadori ha convinto da punta centrale, la parte del leone l’hanno fatta i due esterni; gol ed assist per Politano che sulla fascia destra ha spaccato la partita con le sue accelerazioni e l’incunearsi in area. E poi Kvaratskhelia; una doppietta pazzesca per il georgiano, giocate illuminanti e la consapevolezza di aver rivisto il fuoriclasse che tutti hanno ammirato la scorsa stagione, l’mvp del campionato. Le prossime gare saranno decisive, ma Garcia può già abbozzare un mezzo sorriso.