Caos scommesse, l’inchiesta può allargarsi: il nuovo timore della Procura federale

Il caso scommesse sta creando un nuovo terremoto in Italia: la Procura federale ha un nuovo timore, cosa può accadere ancora

Il caso scommesse è la nuova ombra che si affaccia sul calcio italiano; un’inchiesta condotta dalla Procura di Torino che ha già evidenziato i coinvolgimenti di Fagioli e Tonali, peraltro due giovani prospetti del nostro calcio. Il centrocampista della Juve ha ammesso e patteggiato con la Procura federale, con sette mesi di stop e 5 di riabilitazione.

Presto toccherà anche a Tonali; ieri l’ex Milan ha giocato 20′ con il Newcastle – acclamato anche dai tifosi con striscioni e cori – ma dovrebbero essere gli ultimi in stagione con la maglia bianconera. Anche Tonali ha deciso di patteggiare con Chinè e presto arriverà una sanzione di circa 13-14 mesi di stop, pena più pesante per aver l’ammissione di aver scommesso anche sul Milan, la squadra in cui militava all’epoca dei fatti.

Zaniolo, al momento, è il terzo indagato e presto sarà ascoltato dalla Procura di Torino ma il timore è che l’inchiesta possa allargarsi a macchia d’olio. Il timore più grande ora è che spuntino presto altri nomi di calciatori – ma anche allenatori e dirigenti – coinvolti o, comunque, a conoscenza del “vizietto” degli indagati.

Scommesse, omessa denuncia un reato: cosa può accadere ai calciatori che conoscevano e non hanno informato la Procura

L’omessa denuncia per chi era a conoscenza è considerato ugualmente un reato; è il comma 5 dell’articolo 24 del codice di giustizia sportiva a regolamentarlo che sostiene come informare la Procura federale sia un obbligo. Il precedente illustre è quello relativo ad Antonio Conte e della combine quando allenava nel Siena (inizialmente furono 10 i mesi di squalifica, ridotti a 4).

Il procuratore federale ora teme che possano esserci nuovi nomi implicati dopo le confessioni di Fagioli e Tonali. Proprio il centrocampista della Juve, con il racconto dei prestiti da 40mila euro chiesti ai compagni Gatti e Dragusin ha lasciato che si accendesse più di una lampadina negli inquirenti.

Gli agenti dei due calciatori hanno smentito altre situazioni, sostenendo come non sapessero il vero motivo di quei prestiti. Difficilmente, però, una omessa denuncia possa portare a sei mesi di squalifica, considerato come Fagioli ne abbia ricevuti sette per il patteggiamento. Ecco perché in molti potrebbero anche decidere di ammettere le rispettive colpe, sostenendo di essere a conoscenza di quanto accadeva ai compagni. Al massimo, potrebbero cavarsela con un mese di stop.

Gestione cookie