Dopo lo scoppio dello scandalo del calcioscomesse, in Nazionale potrebbe tornare il famoso ‘codice etico’ di Cesare Prandelli.
Oggi tornerà finalmente il campionato. La gara tra il Verona di Marco Baroni ed il Napoli di Rudi Garcia, infatti, darà inizio al nono turno della Serie A di quest’anno. Tuttavia, la gara di questa giornata che tutti aspettano è sicuramente quella di San Siro di domenica sera tra il Milan capolista e la Juve di Massimiliano Allegri.
In tanti, di fatto, si aspettano una grande partita tra queste due squadre, anche per cercare di non pensare a tutto quello che è successo in questi giorni, ovvero allo scandalo del calcioscommesse che ha coinvolto diversi giocatori. Al momento, però, ci sono solo tre indagati, ovvero Nicolò Fagioli (già squalificato dalla FIGC per 7 mesi), Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
In attesa di ulteriori sviluppi delle indagini della Procura di Torino, questo scandalo ha già sconvolto tutto l’intero movimento calcio italiano, visto anche l’episodio del blitz delle forze dell’ordine lo scorso 12 ottobre proprio nella casa della nostra Nazionale, ovvero Coverciano. Proprio per evitare nel futuro episodi del genere, nella nostra selezione potrebbe tornare il cosiddetto ” codice etico”.
Il ministro Abodi: “Ritorno in Nazionale dei giocatori coinvolti? Va fatta una valutazione”
A farne un accenno, in maniera indiretta, ai microfoni ufficiali di ‘Un Giorno da Pecora in onda su Radio 1’, è stato lo stesso ministro dello sport, Andrea Abodi: “La Nazionale deve esprimere un valore etico e morale. Non giocare più con la maglia azzurra non vuol dire non fare più sport, ma farlo in un altro modo”.
Il ministro Andrea Abodi ha poi continuato il suo intervento: “Se i giocatori coinvolti potranno tornare a giocare in Nazionale? Va fatta una valutazione, ma prima deve essere provato tutto. Anche il patteggiamento presuppone un’assunzione di responsabilità pro futuro. Percorso di riabilitazione? E’ interessante che ci sia un percorso attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vità un po’ meglio”.
Con queste dichiarazioni, di fatto, il ministro Abodi ha introdotto il discorso dell’introduzione di un codice etico nella fila della nostra Nazionale. Tale iniziativa è stata provata già da Cesare Prandelli (ct dell’Italia dal 2010 al 2014). Il codice etico prevedeva, per l’appunto, la mancata convocazione di un calciatore in caso di un suo comportamento poco convenzionale ai valori della selezione azzurra. L’intento del tecnico era quello di far riavvicinare la Nazionale alle persone, anche se ci furono tante polemiche per vari casi: da quello di Balotelli a quello di Chiellini.