FIGC, Gravina si dimette? Il presidente fa chiarezza

Gabrile Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti sulle sue possibili dimissioni.

Gli ultimi giorni sono stati davvero difficili per l’intero movimento del calcio italiano. La situazione era già precaria a causa degli anni di crisi che sta attraversando la Nazionale, ma poi tutto è precipitato con lo scoppio dello scandalo del calcioscommesse che ha coinvolto giocatori del calibro di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo,

Il tutto è stato reso pubblico Fabrizio Corona, poi chiamato dalla Procura di Torino come persona informata sui fatti. L’imprenditore ha poi ha fatto anche i nomi dei vari Stephan El Shaarawy, Nicola Zalewski e Nicolò Casale che, però, sono stati smentiti successivamenti dagli stessi magistrati torinesi.

La FIGC, nel frattempo, ha anche ufficializzato la squalifica di 7 mesi inflitta a Nicolò Fagioli, il quale ha confessato tutto. Mentre la punizione che dovrà scontare Sandro Tonali dovrebbe essere più dura, visto che, quando era anche un giocatore del Milan, avrebbe scommesso proprio su una partita dei rossoneri. A seguito di questo scandalo del calcioscommesse, in molti hanno chiesto le dimissioni di Gabriele Gravina che, però, si è difeso con delle dichiarazioni molto importanti.

FIGC, Gravina: “Le mie dimissioni? Ho notato tanta approssimazione”

Il presidente della Federazione italiana, esattamente ai microfoni ufficiali di ‘TvPlay’, ha infatti rilasciato queste parole sulle critiche ricevute: “La politica chiede le mie dimissioni?La politica è un’espressione molto ampia e cercherei di delimitare i confini degli individui che hanno commentato, forse in maniera non approfondita, alcuni temi specifici. In alcune dichiarazioni, infatti, ho notato tanta approssimazione”.

Gravina sorride con Buffon
Gravina si è soffermato sulle sue possibili dimissioni (LaPresse) tvplay.it

Gabriele Gravina ha poi continuato il suo intervento: “Il movimento sportivo ha fornito una risposta ferma e decisa, che rivendica come lo faccio, visto che c’è una legge dello Stato che impone a determinati soggetti il principio del rispetto e dell’autonomia e che implica al suo interno anche il principio fondamentale della democrazia. Ho sentito parlare di responsabilità del mondo del calcio legato alle scommesse. Se nel 2020 il mondo del calcio non avesse inserito nei suoi principi statutari le sanzioni per colpire chi scommette ci saremmo dovuti adeguare alle leggi dello Stato e, quindi, non avremmo avuto nessuna sanzione in capo a questi ragazzi”.

Il massimo dirigente della FIGC ha concluso: “Riteniamo di aver adottato delle norme di tutela, come quanto è già accaduto per il doping. Noi dobbiamo stabilire le norme ma non siamo responsabili di chi si dopa. Noi dobbiamo individuare e punire”.

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