Mario Balotelli, ex Milan ed Inter oggi all’Adana Demirspor, è intervenuto ai microfoni di TvPlay.it su Twitch
“MAI AVUTO PAURA DI TIRARE I RIGORI” – “Un rigore perfetto è imparabile. Io non ho mai avuto paura, mi piace tirare i rigori. Da 1 a 10 al massimo 5 a livello di tensione. Con l’Inghilterra ai rigori di Euro 2012 ne avevo di più perché Hart era in porta e lui mi conosceva perché giocavamo nel Manchester City. L’unico di quelli che mi è stato parato davvero, senza che io potessi fare di più, è stato quello tirato a Reina, perché mi ha sorpreso il fatto che si fosse lanciato in avanti, mentre gli altri non lo facevano. Oggi sarebbe stato ripetuto con il VAR. In quella partita tutti ricordano il rigore sbagliato e la mia espulsione, ma in realtà ho fatto anche un eurogol”.
“DI LORENZO HA SBAGLIATO SUL GOL DI RASHFORD” – “Di Lorenzo mi piace, ma ha sbagliato sul gol di Rashford. Diciamo che, se lo si conosce, non doveva lasciargli l’interno, perché Rashford tira sempre di destro. Su Donnarumma? Io non faccio il portiere, ma diciamo che il tiro è davvero una gran botta. Sul gol di Kane, secondo me, invece poteva fare qualcosa in più”.
“IL MANCATO ROSSO A PHILLIPS? UNA LADRATA” – “L’intervento di Phillips era rosso pieno, è una vera ladrata. Se vuoi prendere la palla, tieni il piede basso, ma qui è alto. Quelli del VAR cosa stanno facendo? È impossibile che siano andati a guardare. Comunque stanno cambiando di nuovo un po’ le regole, ed in caso di dubbi si tende sempre di più a restare sulla decisione dell’arbitro in campo”.
“CERTI REGOLE SONO INCONCEPIBILI” – “Se si viene espulsi per un errore arbitrale, va bene. Ma è inconcepibile saltare la partita successiva per un errore altrui”.
“SE FOSSI ARRIVATO PRIMA, L’ADANA SAREBBE IN EUROPA” – “L’Adana non è in Europa perché sono arrivato dopo lo spareggio, altrimenti ora giocheremmo in Europa”.
“KEAN È FORTE, PUÒ GIOCARE ANCHE COME UNICA PUNTA” – “Kean è davvero forte, può migliorare ancora molto. Dipende con chi si gioca a centrocampo, se ha gente che lo accompagna, o che lo assiste in un certo modo, cambia tutto, e può giocare benissimo anche come unica punta”.
“SONO CONTRO I RITIRI PRIMA DELLE PARTITE” – “Avere rapporti prima delle partite? Dipende da giocatore a giocatore. Quello che non mi convince è il ritiro, perché un giocatore riposa meglio a casa propria rispetto a chi va in ritiro. Quando giochi in casa è davvero inutile andarci”.
“CONTE MI HA CHIAMATO UNA VOLTA SOLA, VENTURA…” – “Conte mi ha convocato una volta, anche se poi ho dovuto lasciare perché sono stato poco bene. Poi non so più perché, anche se l’anno che avevo vissuto a Liverpool era stato difficile. Ventura era venuto a Nizza e mi aveva detto che non mi avrebbe convocato, pensando poi di fare una squadra con me per i Mondiali. Io sarei stato felice, e lo sono stato ogni volta”.
“NON GUARDO PIÙ LA NAZIONALE, MI FA TROPPO MALE NON ESSERCI” – “Ci sono stati certi momenti in cui ho odiato alcune persone che lavoravano nella Nazionale. A dire il vero, non guardo le partite della Nazionale. Sto troppo male perché vorrei giocarle io. A Mancini è vero che devo tanto, e penso che anche lui debba tanto a me, ma la sofferenza più grande è stata Italia-Macedonia. Non l’ho vista perché mi faceva male, ho acceso quando aveva segnato la Macedonia, perché non potevo crederci. Non penso di aver recuperato ancora da questo dispiacere. Con la Nazionale divento un altro giocatore”.
“QUALCUNO IN NAZIONALE NON MI HA VOLUTO PIÙ” – “Mi sono preso la responsabilità del fatto che la Nazionale non sia andata ai Mondiali anche senza andarci, e solo perché alcuni senatori non hanno avuto il coraggio di metterci la faccia. Dopo i giorni dello stage avevo parlato con Mancini, e mi dissero che era quasi sicura la mia convocazione. Dopo non avermi convocato, non hanno risposto più al telefono, e non mi hanno mai spiegato perché. Mancini mi ha sempre voluto bene, ma quando entri da allenatore della Nazionale si fa quasi fatica a scegliere, perché magari alcuni giocatori non vogliono Balotelli. La non convocazione non è stata una scelta sua, sono sicuro al 100%. Qualcuno nei piani alti, o nella stessa Nazionale, non mi voleva più, ma non Mancini”.
“HO PENSATO DI DIRE ADDIO ALL’ITALIA, MA NON MOLLERÒ MAI” – “A livello di qualità non c’è uno come me, io non mollerò mai per la Nazionale. Dopo la Macedonia avevo detto di non volerci andare più, ma era un momento di tristezza. Poi, ragionandoci bene, so che in realtà non chiuderei mai la porta. Se dovessimo giocare con la Nazionale, andrebbe bene anche non essere titolare, ma so che nessuno può fare la differenza più di me, anche entrando nell’ultimo quarto d’ora”.
“MI DANNO RESPONSABILITÀ CHE NON HO, ACCETTO TUTTO, MA NON IL RAZZISMO” – “Mi sono sempre preso responsabilità che non avevo con la Nazionale. A 16 potevo andare con il Ghana, ma ho aspettato di compiere 18 anni per l’azzurro. Quando dicono che parlo, ma non faccio fatti, sbagliano assolutamente di grosso. Non ho fatto molti più errori di tanti altri, non capisco come sia arrivata questa brutta etichetta su di me. Posso essere antipatico per come sono in campo, ma fin quando sono cori razzisti, non ho mai avuto problemi, accetto lo sfottò senza problemi. Non uso mai la scusa di essere di colore per le cose che ho fatto. Non ho mai fatto la vittima”.
“SION DISASTROSO” – “Il Sion è la società più disastrosa che io abbia mai visto. Il presidente è una persona instabile. Per questo, chi va lì finisce la carriera”.
“SPALLETTI È L’UOMO GIUSTO” – “Spalletti è l’allenatore più idoneo, anche se non ha molto tempo per trasmettere le sue idee alla squadra.
“ADRIANO IL PIÙ FORTE CON CUI HO GIOCATO” – “Ibrahimovic era Ibrahimovic, ma il giocatore più forte con cui ho giocato è stato Adriano, che era assolutamente devastante. Tra gli italiani, invece, dico Pirlo”.