Nicolò Fagioli ha raccontato al procuratore federale il tunnel in cui era finito: dalla modalità delle scommesse alle minacce fino ai debiti
Un anno di squalifica, di cui sette mesi sul campo e cinque commutati in prescrizioni alternative, perché la ludopatia non è un gioco ma un grave disturbo, una malattia. Questo l’esito del patteggiamento di Nicolò Fagioli con la Procura federale dopo l’ammissione di aver scommesso anche sul calcio. Una pena comminata per la violazione dell’articolo 24 del Codice di gustizia sportiva che vieta ai tesserati di scommettere sullo sport che praticano (nel caso di Fagioli, su eventi organizzati da Figc, Uefa e Fifa).
Nell’interrogatorio con il procuratore federale Chinè, il 22enne ha ammesso come la situazione fosse diventata pressocché insostenibile. “La notte avevo smesso di dormire” ha raccontato, come svelato da Tuttosport, “il debito mi ossessionava più il tempo passava; aumentavano i soldi che dovevo dare e giocavo per provare a recuperare” ha spiegato.
Fagioli, nelle dichiarazioni rilasciate a Chinè, ha ammesso anche di aver subìto minacce. “Mi dicevano ti spezzo le gambe. Il debito era così alto che pur vincendo la cifra abbassava solo la quantità di soldi che dovevo dare“.
Fagioli ed il racconto sulle scommesse: Tonali lo tira dentro, i prestiti chiesti a Gatti e Dragusin
Una confessione shock quella di Fagioli che tira dentro Tonali. “Lo vidi giocare e mi disse che potevo farlo anch’io perché tracce non ve n’erano, mi fece registrare sul sito. Le prime scommesse le piazzai sul tennis e poi sul calcio” ha ammesso Fagioli che ha svelato di aver iniziato nell’estate del 2021 a scommettere. “Non mi sono posto il problema se fossero siti legali oppure illegali, in questi ultimi si può giocare a credito, per me era questa la differenza“.
Fagioli poi racconta quando la situazione è precipitata. “A settembre del 2022 ho iniziato con il calcio scommettendo in maniera ingente per recuperare i debiti accumulati”. Fagioli ha ammesso di giocare spesso “live”, su eventi in corsa relativi a gare di Serie A e Champions League ma mai sui club in cui ha militato. “A settembre 2022 avevo accumulato 250mila euro di debiti e ogni tanto acquistavo orologi in una gioielleria di Milano per recuperare in parte; pagavo con un bonifico ed i titolari dei siti di scommesse li ritiravano in negozio oppure li consegnavo io“.
Ha ammesso anche di aver chiesto prestiti, in particolare a Gatti e Dragusin (oggi al Genoa), 40mila euro a testa con la scusa di dover acquistare un orologio. Spiegando di voler restituire i prestiti ricevuti dai compagni, ha ammesso come al momento la cifra dei debiti accumulati sfiori i tre milioni di euro.