Caso scommesse, dimissioni Gravina? La risposta di Abodi non lascia dubbi. Il ministro dello Sport prende posizione sulla richiesta delle Lega di Salvini
Non si sgonfia il cosiddetto e presunto nuovo scandalo delle scommesse. Mentre la Procura della Repubblica di Torino cerca di rimettere insieme le fila di un’indagine i cui i contorni non sono ancora ben definiti, i palazzi del calcio tremano di fronte ai durissimi attacchi lanciati da uno dei partiti dell’attuale maggioranza di governo. La Lega di Matteo Salvini da giorni chiede a gran voce le dimissioni del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. A pochi giorni dall’assegnazione degli Europei del 2032 a Italia e Turchia, un evento che sulla carta potrebbe produrre un rilancio del nostro calcio, soprattutto dal punto di vista economico, il numero uno di via Allegri finisce nel mirino della forza politica guidata dall’attuale vice premier.
In realtà a quanto pare non è solo la Lega a volere la testa di Gravina: anche qualche società di Serie A sostiene ‘off records’ di non ritenersi granché soddisfatta dell’operato del settantenne dirigente pugliese. In favore del quale si schierano con decisione due figure fondamentali del mondo dello sport italiano, il presidente del CONI Giovanni Malagò e il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Sono in particolare di quest’ultimo le dichiarazioni di più aperto sostegno nei confronti di Gravina.
Caso scommesse, il presidente della FIGC è sulla graticola: arriva la difesa di Abodi e Malagò
Secondo la Lega l’attuale numero uno della FIGC non è in grado di trovare soluzioni adeguate alla deriva a cui sembra condannato il calcio italiano: il ritorno del doping, ora le scommesse, per non parlare dei gravi problemi economici di molti club che pesano come un macigno sull’intero sistema. Una valanga che secondo il partito di Salvini la Federazione non è riuscita a prevenire nè a gestire. Ma la risposta di Abodi è chiara: “Rispetto la posizione della Lega, ma è quella di un partito politico. Ora è il momento di risolvere i problemi, non di crearne altri“.
Altrettanto esplicito il presidente del Coni, Malagò: “E’ molto importante che la politica si occupi di sport, ce n’è un grande bisogno, ma questo non significa che debba occupare lo sport“. Tradotto, è opportuno che Gravina resti saldo al suo posto di presidente della FIGC. Ci sarà tempo e modo, eventualmente, per affrontare l’argomento una volta risolte le problematiche più urgenti del mondo del calcio.