Caos scommesse, la posizione di Sandro Tonali si aggrava: il centrocampista ha ammesso di aver puntato sul Milan, cosa rischia ora
Dopo Fagioli è toccato a Sandro Tonali essere interrogato dalla Procura di Torino per il caso scommesse. Proprio come il centrocampista della Juve, anche l’ex Milan ha iniziato a collaborare con gli inquirenti svelando le sue verità in quasi tre ore di interrogatorio.
Nella giornata di ieri, poi, anche il secondo incontro con la Procura federale, con l’incontro con Giuseppe Chinè avvenuto in una località segreta. Tonali ha ammesso le sue colpe e soprattutto di aver scommesso sul calcio, situazione che gli costerà una squalifica certa come accaduto a Fagioli (il 22enne ha patteggiato e ricevuto 7 mesi di stop).
Le ammissioni di Tonali, però, sono andate anche oltre; non solo scommesse sul calcio, ma anche puntate sul Milan, per uno scenario decisamente più delicato e, soprattutto, più grave. In questo caso, infatti, lo scenario si differisce completamente da quello di Fagioli. Al momento il reato commesso da Tonali è circoscritto all’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva che prevede un massimo di tre anni per di squalifica per i calciatori che scommettono sul calcio ma le puntate sul Milan sono di certo un’aggravante.
Tonali rischia l’illecito sportivo: squalifica lunga per lui
Il reato, infatti, potrebbe mutare in quello regolamentato dall’articolo 30, cioè illecito sportivo. Ed anche la pena è decisamente più severa. Al momento sembra che Tonali abbia puntato sul Milan vincente oppure su altri risultati ma quando non era presente in campo, il che vuol dire che non abbia inciso sui risultati dei rossoneri.
L’attuale mediano del Newcastle sarebbe pronto a patteggiare, seguendo di fatto lo stesso iter già compiuto da Fagioli ma proprio l’aver scommesso sul Milan apre scenari molto differenti. Se infatti queste dovessero essere confermate, la pena scavallerebbe i tre anni, fino ai quattro che verrebbero poi dimezzati con il patteggiamento da effettuare prima che scatti il deferimento.
Ecco perché Tonali – che ha collaborato con le autorità – rischia un anno di squalifica sul campo oltre a sei mesi di prescrizioni alternative usufruendo di diverse attenuanti e sfruttando la ludopatia di cui il centrocampista ha ammesso di esserne affetto. Sarà fondamentale, però, che la versione del centrocampista sia suffragata e coincida con quanto gli iquirenti troveranno nei dispositivi di sua proprietà sequestrati a Coverciano, altrimenti il centrocampista rischierà davvero grosso.
Dal punto di vista sportivo, quindi, la posizione è decisamente più delicata; limitandoci all’ambito penale, invece, rischia un’ammenda per il reato di esercizio abusivo dell’attività di scommesse. L’obiettivo della magistratura è risalire alla rete di contatti ed individuare gli organizzatori e soprattutto capire se Tonali era un mero scommettitore oppure aveva contatti con i responsabili di queste scommesse.