Caso scommesse, Corona dice tutto: le dichiarazioni in diretta. L’ex fotografo di moda svela tutti i segreti della sua discussa indagine
Fabrizio Corona a ruota libera. L’ex fotografo di moda ospite del programma condotto dalla giornalista Nunzia De Girolamo “Avanti Popolo“, ha rivelato nuovi retroscena relativi alla sua inchiesta sul nuovo scandalo delle scommesse che ha finora coinvolto tre giocatori italiani: Nicolò Fagiolo, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Le prime dichiarazioni riguardano proprio il giovane centrocampista della Juventus, che dopo aver confessato di aver scommesso più volte e a lungo, ha richiesto e ottenuto il patteggiamento. Va ricordato come Fagioli proprio poche ore fa è stato squalificato dal Tribunale Federale a 7 mesi effettivi di squalifica.
Corona ha dichiarato di aver saputo che Fagioli scommetteva da anni: “Quando io ho pubblicato la notizia su Fagioli il primo agosto la Juventus lo ha “tolto” per cercare di recuperarlo. Non è vero che la Juventus va subito alla Figc, va 10-15 giorni dopo. Prima non lo fanno giocare. Fagioli sono sei anni che giocava, le persone che gli dovevano i soldi sono andati fuori dal ritiro della Juventus. Fagioli è il caso più drammatico di tutta questa storia. Ho incontrato un amico di Fagioli che mi ha detto che alle medie e al liceo già scommetteva. È veramente malato di ludopatia“.
A dare parzialmente ragione a Corone è il primo allenatore di Fagioli e dello stesso Tonali che attacca l’intero sistema: “Non me lo aspettavo per come ho conosciuto i ragazzi, ma me lo aspettavo per come ho conosciuto il mondo del calcio“.
Corona parla poi di Tonali e Zaniolo, entrambi coinvolti insieme a Fagioli: “Nelle chat del telefono di Fagioli si parla di Tonali e Zaniolo. Fagioli e Tonali giocano nel 2011 a Piacenza, crescono insieme e si incrociano con un gruppo di persone che sono il fulcro di questa indagine. E uno di questi è l’ex braccio destro di Zaniolo”.
L’ex fotografo ha citato anche l’ex capitano della Roma Francesco Totti facendo capire però che la bandiera giallorossa non è in alcun modo coinvolta nella vicenda: “Sono stati trovati bonifici sul conto di una persona fatti da Totti e la cosa è finita lì perché questa persona ha detto che glieli aveva prestati in un momento è difficoltà. Qui è diverso, c’è un altro tipo di inchiesta“.
Alla domanda di Nunzia De Girolamo su quanto e come possa ampliarsi l’inchiesta, Corona ha compiuto un mezzo passo indietro: “Il business è troppo ampio, dipende dalla Procura di Torino, quanto ha voglia di indagare. Secondo me se andassero a fondo salterebbe tutto il calcio italiano“.