Caso Scommesse, il presidente tuona: “Nel calcio manca l’etica”

Sul caso scommesse bisogna registrare delle dichiarazioni davvero spiazzanti da parte di un presidente di un club di calcio.

Quando il campionato lascia spazio alle nazionali, di solito, i giorni trascorrono in maniera abbastanza tranquilla, ma questa volta è davvero successo di tutto. In questi giorni, di fatto, il calcio italiano è stato travolto dalle calcioscommesse.

Dopo l’ammissione di Nicolò Fagioli, infatti, anche Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali sono indagati per il calcioscommesse. Nella serata di mercoledì, dopo l’arrivo delle forze dell’ordine a Coverciano, i due hanno anche lasciato il ritiro della Nazionale. Tuttavia, questo scandalo promette di allargarsi anche ad altri calciatori.

Un altro chiamato in causa è Zalewski. Quest’ultimo, di fatto, non ha avuto ancora nessun avviso da parte delle forze dell’ordine, ma è stato tirato in ballo da Fabrizio Corona, ovvero l’imprenditore che ha anticipato a tutti queste indagini dalla parte della Procura della Repubblica di Torino. Proprio su tutto quello che sta accadendo bisogna registrare alcune dichiarazioni molto forti rilasciate da un presidente di un club di calcio.

Ternana, il preidente Bandecchi: “Nel calcio non c’è morale, è tutto comandato dai procuratori”

Stefano Bandecchi, patron della Ternana e primo cittadino di Terni, si è infatti soffermato così ai microfoni ufficiali di ‘TvPlay’: “Tutto questo caos non mi sorprende, perché nel calcio manca sia l’etica che la morale. Ci sono molti calciatori onesti, ma questo sport è in mano ai procuratori e non alle squadre. Se questo scandalo verrà confermato, i club avranno tanti problemi perché non si può scommettere sul calcio senza truccare le partite”.

Bandecchi allo stadio
Stefano Bandecchi ha rilasciato alcune dichiarazioni sul calcioscommesse (LaPresse) tvplay.it

Il patron della Ternana ha poi continuato il suo intervento: “Non credo che i presidenti di calcio sistemino le gare, visto che non hanno i mezzi per farlo, così come i tecnici, ma i giocatori devono essere più controllati. Tutte le società, almeno secondo me, erano all’oscuro di tutto, dobbiamo smetterla di punire i club. Anche le tifoserie, le uniche che amano veramente le varie maglie, non meritano di essere punite. Queste ultime sono le uniche a non essere mercenarie. La maglia ha bisogno di rispetto”.

Stefano Bandecchi ha poi concluso il suo intervento: “In questo momento così difficile, Gravina ha tutta la mia piena solidarietà. Non è di certo responsabile lui, o i dirigenti della FIGC, di tutto quello che sta accadendo. Se arrivi in Serie A devi avere cervello, altrimenti ci stai un po’ e te ne vai”.

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