Roberto Baggio si racconta: il retroscena a 29 anni dal rigore di Italia-Brasile

In giorno particolare per la nostra Nazionale, Roberto Baggio ha rilasciato un lungo intervento durante il Festival dello Sport di Trento.

L’attenzione di tutti, dopo le gare dello scorso weekend, è tutta rivolta verso l’Italia di Luciano Spalletti. La nostra Nazionale, infatti, è attesa da due gare davvero fondamentali per staccare il pass per qualificarsi all’Europeo dell’anno prossimo in Germania, ovvero quella di sabato allo Stadio San Nicola di Bari contro Malta e quella di martedì prossimo in trasferta contro l’Inghilterra di Gareth Southgate.

Tuttavia, esattamente nel tardo pomeriggio di ieri, ci sono state alcune notizie che hanno sconvolto tutto l’ambiente della Nazionale, e non solo. Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, dopo aver avuto un colloquio con le forze dell’ordine sul caso che riguarda il calcioscommesse ( lo stesso di Fagioli), hanno lasciato il ritiro di Coverciano.

Quella di ieri, di fatto, è stata davvero una brutta giornata per l’intera storia della nostra Nazionale. Ma proprio nella giornata di ieri bisogna anche registrare alcune dichiarazioni di una leggenda sia dell’intero movimento italiano che della selezione azzurra, ovvero Roberto Baggio.

Il retroscena di Robeto Baggio: “Non torno in California dalla finale del 1994”

L’ex calciatore e Pallone d’Oro, nel corso di un suo intervento al ‘Festival dello Sport di Trento’, ha svelato un retroscena sul suo famosissimo rigore sbagliato durante la finale del Mondiale statunitense tra l’Italia ed il Brasile giocata a Pasadena nel 17 luglio del 1994: “Non ci sono più tornato in California, quel rigore non lo tirerei più. Momento della nostra Nazionale? Penso che l’Italia non sia mai andata via. Abbiamo perso un Mondiale in una gara che meritavamo di vincere, prendendo un gol nei minuti finali. La squadra che vince l’Europeo deve qualificarsi al Mondiale di diritto”.

Baggio pensieroso
Roberto Baggio ha svelato un retroscena (LaPresse) tvplay.it

Roberto Baggio si è poi soffermato sulla sua passione per il calcio: “Io ho sempre giocato con una passione infinita, cercando di seguire un po’ quello che riuscivo ad imparare in allenamento, senza il quale non avrei mai fatto quello che ho realizzato nella mia vita. La passione ti riesce a scavalcare qualsiasi muro invalicabile. Questo ti fa andare oltre i limiti. Ho sempre cercato di far divertire la gente, era il mio scopo principale”.

Il vice campione del Mondo nel 1994 ha poi concluso il suo intervento: “Il mio gol più bello? In tanti dicono quello che ho segnato alla Juve quando giocavo al Brescia. Però, non lo so, faccio fatica a trovare uno in particolare. Squadra che mi piace di più? La Fiorentina, mentre l’anno scorso mi piaceva moltissimo il Napoli ”.

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