Romelu Lukaku, l’addio all’Inter già meditato prima della fine della stagione: a maggio colloqui con la Juve ed il Milan
Romelu Lukaku, negli ultimi mesi, ha dato prova di essere quanto più vicino possibile a Dr. Jekyll e Mr. Hide. Il bomber della Roma proprio pochi giorni fa ha spiegato di tacere per poi dire la sua a tempo debito su quanto accaduto in estate.
E così resta attenersi ai fatti, quelli sotto gli occhi di tutti. Lo scorso 13 giugno, quasi all’indomani della cocente sconfitta nella finale di Champions League contro il Manchester City, lanciava messaggi d’amore sui social ai colori nerazzurri, infondendo coraggio ai tifosi delusi per l’epilogo della gara di Istanbul.
Ed invece Lukaku aveva già deciso o comunque giocato in più direzioni, lasciando porte aperte e mostrando grande incertezza; un gioco all’oscuro, almeno finché l’Inter non ha trovato l’accordo per il ritorno a casa definitivo del belga. Lì sono iniziati i guai, perché il centravanti ha dovuto mettere in mostra la sua vera natura, le sue idee, sia con il club quanto con i suoi agenti, la Roc Nation che poi l’ha abbandonato.
Lukaku, l’addio all’Inter: le motivazioni di una scelta
Lukaku, come detto, giocava su più tavoli, su quelli delle rivali dell’Inter e già in epoca non sospetta. Si immagina come il bomber avesse iniziato dialoghi con la Juve addirittura prima delle semifinali di Champions League, attratto probabilmente dal bianconero ma soprattutto da Max Allegri, che per lui stravede.
E non da escludere che il belga trattasse anche con il Milan. Il motivo? Una scintilla mai scoccata con Simone Inzaghi da parte del bomber, non contento del suo utilizzo in stagione. L’allenatore, infatti, gli ha preferito spesso Dzeko dal 1′ come partner di Lautaro, una situazione che – secondo Romelu – l’abbia danneggiato non facendolo entrare in forma.
La settimana della finale di Champions League, poi, è stata probabilmente la pietra tombale sulla sua esperienza in nerazzurro. La panchina di fatto annunciata, gli allenamenti disputati non con la giusta concentrazione e poi il suo apporto al momento dell’ingresso in campo, con i gol sbagliati che probabilmente son costati il trofeo ai nerazzurri.
Lukaku, probabilmente, non ha gradito nemmeno il comportamento della dirigenza nerazzurra, forse tardiva nel comunicargli l’intenzione di puntare su di lui sulla stagione in corso. E l’assenza al matrimonio di Dimarco di fine giugno è stata poi una ulteriore prova delle sue azioni successive.
A luglio, poi, le mancate risposte ai dirigenti nerazzurri ed ai suoi compagni di squadra sono stati l’ennesina prova del suo comportamento. E grande curisità, ora, è tutta per il 29 ottobre, quando l’Inter ospiterà la Roma a San Siro.