Gasperini tiranno? Lui non ci sta e racconta tutto: ecco le parole del mister, alcune fra le quali destinate a far discutere.
L’Atalanta di Gasperini è partita in linea con le aspettative, totalizzando 13 punti in 8 gare disputate fin qui. Proprio il mister in una lunga intervista si è raccontato alla Gazzetta dello Sport, entrando nei dettagli e sfatando quei miti che lo avevano posizionato in modo negativo.
Lo sottolinea il Gasp quando dice che chi lo ha chiamato tiranno “ha insultato uno spogliatoio sano”, per poi rivelare quella tentazione saudita estiva che ancora non si è placata del tutto.
“Potrebbe anche essere giusto che tutto finisca con questo ciclo – dice il tecnico – oggi contano analisti e algoritmi che però non sempre nel calcio hanno funzionato”.
Poi il commento alle critiche ricevute negli ultimi mesi, che lo vedevano come un tiranno del calcio: “è stato un insulto a centinaia di giocatori, all’ambiente Atalanta che è sempre stato giovane, fresco, educato e convinto”.
Ma Gasperini ha dovuto lottare in passato (e lo fa ancora oggi) con l’etichetta di antipatico: “mai avuto problemi con i tifosi: io ci ho sempre messo la faccia per difendere l’Atalanta. Negli anni abbiamo dato fastidio e subito decisioni spiegabili. Ci si chiedeva se potessimo avere il diritto di giocare la Champions League”.
Poi la strigliata affettuosa ai calciatori: “Lookman cammina troppo in campo e pensa solo al gol, così ne segna meno. Da Scamacca voglio vedere il fuoco dentro”.
Quindi la frase che fa tremare Bergamo: “ritardata la chiusura del ciclo atalantino. Non so se se ne aprirà uno nuovo o meno”.
Staremo a vedere allora, con l’allenatore della dea che è alla ricerca di un trofeo per chiudere in bellezza un ciclo storico.