Nicolò Zaniolo si è raccontato in un’intervista a La Repubblica: dai gravi infortuni, fino all’esperienza alla Roma e la 10 di Totti da ereditare
L’Aston Villa l’ha rigenerato, almeno per il momento, la Premier League sembra il suo habitat naturale ed ora lavora per convincere il club di Birmingham a riscattarlo. Nicolò Zaniolo sembra aver dato una nuova svolta alla carriera e la maglia della Nazionale riconquistata ne è una prova.
“In Italia c’è maggiore pressione di media e tifosi” ha ammesso il centrocampista in un’intervista a La Repubblica, “mi trovo bene qui, posso anche fare una passeggiata con gli amici, in Italia è difficile“. Zaniolo ha anche detto la sua sul nuovo Ct degli Azzurri, Luciano Spalletti. “Un allenatore diretto e preparato, ti dice se fai bene o se vai male; non è facile trovare persone come lui, molte promettono cose senza mantenerle“.
“Alla Roma ho provato delusione, potevano finire in modo diverso le cose; ho responsabilità ma anche altri ne hanno” ha sentenziato prima di sostenere come “fare il calciatore è stressante anche dal punto di vista della pressione. Non ho grilli per la testa, vado a ballare solo una volta a settimana” ha poi aggiunto, analizzando la sua vita privata.
Immancabile anche un passaggio sui gravi infortuni patiti. “Ho perso circa 70-80 partite e l’Europeo vinto dall’Italia, la mia crescita è stata rallentata” ha ammesso Zaniolo sostenendo come sia diventato più professionale dopo quanto gli è capitato.
Il punto più alto è stato certamente il gol nella finale di Conference League che ha regalato la coppa ai giallorossi. “Mourinho ci chiedeva se fossimo pronti, ci ha caricato sostenendo come fosse merito nostro l’essere arrivati lì. La gara più difficile si prepara con più facilità” ha sostenuto. E sulla 10 della Roma ha le idee chiare. “Mai l’avrei accettata“.