La dirigenza del Milan ragiona sui rinnovi dei giocatori in scadenza, sono cinque in tutto, ma due sono già spacciati. La situazione.
Il Milan si gode la pausa per le nazionali da capolista solitaria. La squadra di Pioli ha saputo rialzarsi dopo la batosta nel derby e ha superato i cugini nello scorso turno grazie alla rocambolesca vittoria di Genova. La situazione però non è altrettanto luminosa in Champions League, dove i rossoneri hanno decisamente raccolto meno di quanto seminato. I due punti in due partite infatti sono figli di diverse occasioni non sfruttate dal reparto offensivo.
Le riflessioni che ne sono scaturite hanno dato un esito scontato e che si era intuito anche nelle battute finali del calciomercato estivo. La ricerca disperata di un centravanti, iniziata con l’obiettivo Taremi e finita con Jovic, dopo una serie di nomi provenienti da ogni parte del mondo, mette in chiaro una criticità abbastanza evidente. Il tempo di Giroud è finito?
Entusiasmo per il prodigioso finale di partita in veste di portiere, che ha permesso al Milan di portare via tre punti dal Marassi, il centravanti francese non segna su azione dalla prima giornata contro il Bologna. Noah Okafor, che però non è un vero centravanti si è ben comportato quando è stato chiamato in causa, ma non può essere la soluzione. Jovic per ora non ha convinto. Dunque, ha senso rinnovare Giroud? Oltre al francese poi, un altro caso analogo è quello che riguarda anche Simon Kjaer, ma non sono loro due gli unici rossoneri che andranno in scadenza a giugno.
Cinque rossoneri in scadenza, chi rinnova, come e perché
Dei milanisti che vedranno terminare il 30 giugno il loro rapporto lavorativo ce ne sono almeno due che con ogni probabilità saluteranno tutti e svuoteranno l’armadietto. Si tratta di Antonio Mirante, arrivato a 40 anni e tenuto praticamente soltanto per motivi di liste. Oltre a lui il Diavolo si libererà finalmente anche di Mattia Caldara, risultato impossibile da piazzare addirittura in prestito.
A giocarsi le sue chance sicuramente Luka Jovic, che finora non è apparso esattamente in forma. Su di lui Pioli per ora è costretto a provare a puntarci, se non altro per far rifiatare proprio Olivier Giroud, che a 38 anni non può giocarle tutte. Se a gennaio il Milan proverà a prendere un altro centravanti di riserva con ogni probabilità questa sarà la bocciatura definitiva per il serbo.
Il centravanti francese invece si troverà a un bivio, i tifosi lo amano, la società lo stima e Pioli riconosce la sua enorme importanza nello spogliatoio. Nella prossima stagione però il Milan dovrà fare il salto di qualità anche davanti e acquistare il centravanti, di cui Giroud potrà essere il subalterno. Se accetterà questa condizione pur di restare nel calcio europeo, insieme a un molto probabile abbassamento dell’ingaggio, allora le parti proseguiranno. Se invece le sirene della MLS o della Saudi Pro League saranno più convincenti, sarà la fine di quella che comunque si ricorderà come una grande storia d’amore. Anche per Simon Kjaer vale sostanzialmente lo stesso discorso, il rapporto tra il calciatore, il club e l’ambiente è solidissimo, lo scoglio sarà quello di accettare un ruolo più marginale e delle cifre più basse.