Mario Andretti, tra sogni e obiettivi: “Vogliamo portare almeno un pilota americano in F1”. L’ex campione del mondo si confessa in diretta
È stato uno dei piloti simbolo della Formula 1 dei ruggenti anni ’70, quelli in cui sbocciarono tanti straordinari campioni come Niki Lauda, Nelson Piquet e Gilles Villeneuve. Intorno alla sua figura si è creato un vero e proprio mito, che ancora oggi resiste alla grande. Lui è Mario Andretti, nato ottantatre anni fa a Montona in Istria e Dalmazia e cresciuto negli Stati Uniti. Ed è proprio sotto la bandiera a stelle e strisce che Andretti si laureò campione del mondo nel 1978 alla guida di una scuderia storica come la Lotus. Ritiratosi dalle gare nel 1982 a quarantadue anni compiuti, Andretti non ha mai abbandonato il mondo dell’automobilismo, tutt’altro.
Poche ore fa l’ex pilota americano ha rilasciato una lunga ed esaustiva intervista alla trasmissione “Ultimo Giro“, programma curato dalla redazione di Tuttomotoriweb in onda su Tvplay. Mario ha continuato a seguire nel corso degli anni la Formula 1, anche perchè per un periodo vi gareggiò anche il figlio Michael. Ma a sorpresa, a distanza di oltre quarant’anni l’ex campione della Lotus con un passato anche nella Ferrari tornerà nel Circus lanciando in pista una sua scuderia.
Ed è stato lo stesso Andretti ad annunciare l’imminente approdo di una suo team nella competizione regina dell’automobilismo mondiale: “Portiamo con noi il marchio più grande che c’è in America come la Cadillac. Già il fatto di portare un nome così in F1 direi che è una cosa positiva. Noi viviamo solo per le corse, cerchiamo di arrivare lì in F1 come una new entry e vedremo come andrà“. Il marchio Cadillac farà dunque la sua prima comparsata nel mondo delle corse al massimo fra tre anni e si presenterà con obiettivi ambiziosi: “Si lavora con grande impegno. L’idea è quella di cominciare nel 2025 per poi essere pronti per le nuove regole che entreranno nel 2026. Questo è il piano e ci stiamo lavorando già da 2 anni su questo. Speriamo di essere competitivi“.
Oltre alla competitività ad alti livelli, c’è un altro grande obiettivo che Andretti vorrebbe centrare: “Sarebbe fantastico portare almeno un pilota americano in Formula 1“. Ma al di là di quello che accadrà in futuro, Mario Andretti richiama inevitabilmente un passato che ancora emoziona chi ha avuto la fortuna di viverlo: “Sono stati anni indimenticabili – ha ammesso Andretti -, il titolo mondiale vinto è un ricordo che porterò sempre dentro di me“.
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