Juventus, più fiducia a Gatti: perché meriterebbe maggiore considerazione

La Juventus che vince il derby e vola al terzo posto è la squadra di un Gatti trascinatore: perché meriterebbe più considerazione.

La vittoria dei bianconeri per 2-0 nel derby è stata molto importante: innanzi tutto perché arriva nella stracittadina ed ha quindi un sapore completamente diverso da (quasi) tutte le altre gare.

E poi perché, assieme al pareggio dell’Inter con il Bologna, permette alla Vecchia Signora di volare al terzo posto in classifica da sola (aspettando Napoli-Fiorentina) andando ad accorciare anche sulla squadra allenata da Simone Inzaghi.

Vola la Juventus: perché Gatti merita di più

Il gol del vantaggio, quello che arriva appena dopo la rovesciata di Moise Kean, con Bremer che rischia di farsi seriamente male al volto in caduta, lo firma Federico Gatti, con tutta la solita voglia che il calciatore sempre ha dimostrato di avere.

Gatti
Juventus, più fiducia a Gatti: perché meriterebbe più considerazione – (LaPresse, TvPlay)

Zero timidezze, nessuna paura: il centrale è arrivato la stagione scorsa dal Frosinone, ma alla Juve ha sempre fatto tanta fatica a trovare spazio, anche quando diversi calciatori erano out.

Spesso, infatti, Allegri gli preferiva Alex Sandro da braccetto, facendogli fare continue panchine. Con il ritiro di Chiellini prima e la partenza di Bonucci poi (all’Union Berlin) il centrale appena arrivato ha iniziato a ritagliarsi spazio.

Ha chiuso la stagione 2022-23 con 27 partite totali, ma ha raccolto solamente due gettoni da titolare in Champions, tre in Europa League e solo 16 (su 38) in Serie A.

Nonostante ciò è riuscito a togliersi anche qualche soddisfazione, siglando due reti ed entrambe in Europa, prima siglando l’unica marcatura del match casalingo con lo Sporting e poi mettendo a segno la rete che vale l’1-1 conclusivo in semifinale contro il Siviglia che poi alzerà al cielo la Coppa.

In questa stagione, invece, complice anche l’infortunio di Alex Sandro, ha saltato le prime due solamente, giocando poi tutte le gare, addirittura cinque volte su sei da titolare assoluto e togliendosi anche il sassolino dalla scarpa nel segnare nel derby.

Un gol che sa di liberazione dopo la magra figura a Reggio Emilia, nel quale si era fatto un fantozziano autogol nell’incontro terminato 4-2 per la compagine neroverde.

Oggi sui quotidiani vari, quindi, si parla di lui. La Gazzetta dello Sport scrive: “Le prime battute del match soffrono ancora dell’autogol con il Sassuolo. La timidezza viene via con un paio di belle chiusure. Poi la solita presenza in area su angolo: è suo il gol che fa saltare la difesa del Toro, il primo in A”.

Il Corriere dello Sport risponde: Non sarà mai Bonucci o Barzagli ma per temperamento e ferocia incarna lo spirito della nuova Juve. Grida in differita (causa VAR) la gioia del suo primo gol in Serie A sotto alla Curva Sud. Al primo derby, lui che è nato a Rivoli da famiglia torinista. Un sabato niente male”.

E nessuno ha mai detto che il centrale juventino volesse diventare Bonucci o Barzagli: molto più semplicemente, con questa verve che lo rende tifoso da prima linea, gli basta essere Federico Gatti.

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