Napoli, Garcia saldo al timone: perché la squadra può ancora sorprendere Milan e Inter

Criticare non è mai stato propedeutico a fare meglio, o comunque spesso risulta non esserlo. Eppure Rudi Garcia, al comando del nuovo Napoli 2023-24, con lo scudetto sul petto, pare aver reso le lamentele un punto di forza, fino ad arrivare a spaventare gli avversari.

E se è vero che gli azzurri hanno dovuto navigare nei problemi, dai mal di pancia di Kvaratskhelia al caos relativo ad Osimhen, con tanto di dimissioni del Social Media Manager (a suo dire non collegate), è altrettanto corretto osservare come alla fine della fiera dopo otto gare gli azzurri sono al terzo posto, con solo quattro lunghezze dal duo di testa, forti anche della vittoria maturata sul campo di un Lecce ostico per tutti, che è stato invece tritato dai campioni in carica con un pesante (è ingeneroso) 0-4.

Perché con onesta intellettuale, bisogna ammettere come la partenza non era affatto esaltante e nonostante al debutto siano arrivati tre punti, già con il Frosinone si erano ravvisate le prime difficoltà, quelle di una squadra che si metteva in campo come la precedente gestione di Luciano Spalletti, ma senza riuscire a rendere allo stesso modo.

Napoli, Rudi Garcia criticato: il dato è dalla sua parte

E infatti i primi dubbi hanno trovato conferma alla terza uscita di campionato, con il KO interno con la Lazio di Maurizio Sarri, che fino a quel momento non aveva racimolato nemmeno un punto, quindi il pari con il Genoa e quello di Bologna. Un inizio assolutamente da evitare per quelle che erano le attese di una compagine che avrebbe dovuto difendere con orgoglio e tigna lo scudetto vinto l’anno prima.

Rudi Garcia
Napoli, Garcia saldo al timone: perché la squadra può ancora sorprendere Milan e Inter – tvplay

E se si poteva ampiamente prevedere una stagione difficile e subito in salita per Rudi Garcia, che aveva raccolto un’eredità troppo pesante per chiunque, i detrattori che fino a qualche giorno fa urlavano al complotto lo facevano con l’idea che il rendimento del tecnico francese fosse di molto al disotto di quello del mister di Certaldo.

Ma è la verità? Dopo sette giornate, quest’anno, i campani si trovano al terzo posto in classifica, sebbene siano a -4 dal tandem di testa tutto milanese. In totale quattordici punti, due a gara, frutto di quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta.

Nonostante molti ricordino una partenza smart della squadra di Spalletti, in realtà non è andata esattamente così. Al debutto nella Serie A 2022-23 il Napoli ha trionfato con un rocambolesco 2-5 contro il Verona, quindi una schiacciante vittoria 4-0 col Monza, ma alla terza è arrivato un pari a reti bianche contro la Fiorentina, poi un altro mezzo sorriso (1-1) contro il Lecce a quello che era al tempo lo Stadio San Paolo.

Nelle prime quattro, gli azzurri avevano 8 punti, quest’anno 7. Alla quinta gli azzurri vinsero contro la Lazio 1-2 grazie alle marcature di Kim e Kvaratskhelia, di seguito un’1-0 con lo Spezia e la vittoria a Milano contro i rossoneri.

Alla settima giornata Spalletti ne aveva fatti 16, appena due in più della squadra attuale. In questo campionato sarebbe comunque terzo. Un dato statistico che fa capire quanto – probabilmente – a Napoli si stia mettendo il tecnico ex Roma al patibolo un po’ troppo presto, anche vedendo poi come nella scorsa stagione è andata a finire.

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