Il Milan è atteso dalla caldissima atmosfera del Signal Iduna Park nella sfida col Borussia Dortmund: la storia del famoso “Muro Giallo”.
In Germania gli stadi di calcio, rispetto per esempio all’Italia, sono sempre pieni a ogni partita. In particolare c’è una grande affluenza di pubblico al Signal Iduna Park (il vecchio Westfalenstadion), la storica casa del Borussia Dortmund. Un’atmosfera caldissima, dovuta alla presenza del famoso “Muro Giallo”, che cercherà di intimorire anche il Milan nel match di Champions League.
Dopo l’amaro pareggio col Newcastle, dove il Milan ha sprecato tantissime occasioni, la squadra di Pioli è attesa dall’insidiosa trasferta sul campo del Borussia Dortmund nella seconda giornata della fase a gironi. Una partita complicata contro un big del calcio tedesco che, seppur in fase di rinnovamento, rimane pericolosa anche perché in casa può contare sul grande calore dei suoi tifosi.
Un fattore che nel corso della storia è stato più volte decisivo per i gialloneri, seguiti da tantissimi fan e supportati da una curva molto calorosa. Si tratta della Südtribune, la più grande tribuna d’Europa (con una capienza di 25.000 posti), che con il suo suggestivo colpo d’occhio è in grado di incutere timore agli avversari e al contrario caricare la squadra di casa.
Il Milan avrà un avversario in più da battere nella sfida contro il Borussia Dortmund che nel proprio stadio può sempre contare sul suo dodicesimo uomo in campo. Si tratta della Die Gelbe Wand (“il Muro Giallo”) che ormai da diversi anni è riconosciuto in tutto il mondo ma probabilmente non tutti sanno la sua curiosa storia.
L’ultima volta che il Milan giocò a casa del Borussia Dortmund risale al lontano 2003, quando poi i rossoneri vinsero la Champions League in finale contro la Juve, ma ai quei tempi il tifo dei gialloneri non era ancora realtà. Il “Muro Giallo” infatti nasce ufficialmente il il 21 maggio 2005, in occasione di una gara di Bundesliga contro l’Hansa Rostock.
In quella partita la Südtribune, grazie a una suggestiva coreografia, si tinge completamente di giallo e da quel giorno inizia la storia di una delle curva più calde al mondo. E’ chiamata così, oltre al gioco di colori, anche per l’altezza considerevole di una gradinata (circa 100 metri di larghezza e 40 di altezza su una pendenza di 37 gradi), che rende l’ambiente davvero infuocato.
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