Allegri sta facendo bene ma qualche calciatore lo ha lasciato per strada: ecco come Di Maria è tornato ad altissimi livelli.
La Juventus di Massimiliano Allegri, nonostante qualche critica di troppo da parte dei detrattori, è partita in modo estremamente positivo.
Escluso il pareggio con il Bologna (che andava anche stretto ai rossoblu) e il ko umiliante di Sassuolo, i bianconeri hanno vinto praticamente tutte le gare disputate, correndo in vetta alla classifica, con davanti solamente le due milanesi.
Grande protagonista della nuova formula di gruppo il ruolo di Federico Chiesa da seconda punta, che agendo alle spalle di Vlahovic (pubalgia permettendo) flirta con la porta in modo certamente più diretto, assieme a McKennie che reinventato esterno sta rendendo da top.
Il cambiamento di Di Maria mette Allegri in ombra
Fra le varie motivazioni per cui il tecnico bianconero ha ricevuto critiche negli ultimi mesi, una su tutte è quella di non esser riuscito a valorizzare al massimo il materiale umano che aveva a disposizione.
Se è vero che alcuni calciatori hanno fatto un upgrade importante, come è successo ad esempio per Adrien Rabiot o più banalmente a capitan Danilo, che è divenuto sotto la guida del mister toscano il leader dei bianconeri, tanti altri hanno invece perso valore nell’ultima stagione.
Una delle delusioni maggiori risponde al nome di Angel Di Maria, messo sotto contratto a parametro zero dopo la fine dell’avventura a Parigi. L’Argentino, dopo mesi di trattativa nei quali non sembrava affatto convinto di trasferirsi al club italiano, ha ceduto alla corte della Vecchia Signora, ma decidendo lui stesso quale condizioni dettare, non accettando un biennale, che avrebbe aiutato il club con il decreto crescita, ma firmando al solo contratto di stagione.
Fra infortuni, mosse folli costate il cartellino rosso e testa rivolta completamente al Mondiale – che poi alzerà al cielo con la su albiceleste – il Fideo ha disputato in totale 40 gare, segnando 8 reti e mettendo a referto 7 assist. Non una media pessima, ma niente a che vedere con ciò che ci si aspettava da lui.
Tornato a casa sua in Portogallo al Benfica, il club che lo ha lanciato, sembra esser tornato il calciatore che conoscevamo: il classe 88 ha segnato al debutto col Boavista, segnando poi anche con Gil Vicente, Vizela e Porto, scatenandosi inoltre nel 4-0 contro il Vitoria Guimaraes, club contro il quale ha messo a segno una rete e due passaggi vincenti.
Con 6 gol in 8 partite, la sua media è tornata quello di un tempo, con una prestazione che indubbiamente pone degli interrogativi sulla gestione dell’attaccante da parte di Massimiliano Allegri.