La Roma sta vivendo un momento di crisi dopo aver totalizzato cinque punti in sei partite: Mourinho ascolta Balotelli in conferenza stampa.
Cinque punti in sei gare non possono essere definiti un bottino di tutto rispetto: se la stagione dei capitolini doveva essere all’insegna della ricostruzione, con l’arrivo di Lukaku che candidava pesantemente i giallorossi alla rincorsa Champions, i risultati ottenuti fino a questo momento non sembrano dire lo stesso.
Sconfitte contro Genoa e Verona, pareggi con Torino e Salernitana, poi un’unica vittoria, quella roboante contro un’Empoli che alla luce del 7-0 cambia guida tecnica, quindi un ko contro il Milan, questo assolutamente accettabile.
Mourinho ascolta Balotelli in conferenza stampa
E proprio Mario Balotelli, calciatore dell’Adana Demirspor che aveva parlato ai microfoni di TvPlay, si era espresso in relazione alla situazione della Roma e sul futuro di Mourinho nella capitale.
A tal proposito, molto onestamente, aveva detto: ““Penso che uno come Mourinho può uscire da questa situazione solo attraverso le vittorie. Possono succedere partite come quella contro il Genoa, non è facile giocare a Marassi. Ad ogni modo è palese che la Roma non giochi un gran calcio, ma Mourinho non ha mai fatto giocare le sue squadre in maniera fotonica”:
L’ex attaccante dell’Inter e del Milan, però ha anche aggiunto: “Penso che la rosa giallorossa abbia almeno 2-3 calciatori di caratura internazionale come Dybala e Lukaku. Esonero per Mourinho? No, non è da esonerare. E’ uno degli allenatori migliori in circolazione”.
Parole al vetriolo, quindi, ma non solo queste: “Mourinho, dico sinceramente, alcune volte dovrebbe prendersi delle responsabilità da uomo. Come si prende gli elogi, è giusto anche prendersi le responsabilità”.
Una frase che in molti avevano pronunciato nelle ultime settimane di difficoltà e che sembra aver ascoltato Mou, considerando anche quanto detto nella conferenza stampa pre-partita che anticipa Roma-Frosinone: “Mi aspetto di più da me e da loro – ha ammesso il tecnico portoghese – Questi ragazzi sono miei amici, io sono amico loro. Non esiste solo empatia di lavoro, c’è empatia fra di noi e questa è una base che non ha prezzo in questi momenti qua. L’allenatore è un uomo solo nei momenti difficili, ma con loro no”.
Il mister giallorosso ha continuato: “Sono solo perché a me piace stare solo, mi piace nascondermi, isolarmi qualche volta, ma con i miei giocatori non mi sono mai sentito da solo. Mi aspetto di più in campo, mi aspetto una mentalità, una fame, una responsabilità diversa e anche gente nuova che è arrivata penso che crescerà alla velocità che gli facciamo vedere come siamo noi”.
Ha quindi fatto degli esempi: “Ndicka è un difensore puro, Ibanez mai nella vita, c’è una differenza enorme. Ndicka è più bravo con la palla, ma Ibanez faceva errori con possesso palla e ha fatto errori in partite che non si dimenticano. Con il Genoa abbiamo avuto 7 angoli a favori, su 7 angoli nemmeno una volta abbiamo attaccano prima la palla e come fai a fare gol? Mi aspetto di più dai giocatori e da me stesso, però è più facile dire questo quando c’è amicizia, ho bisogno di più”.