Nicolò Barella sta facendo fatica a ingranare in questo inizio stagione: perché è la peggiore partenza da quando veste la maglia dell’Inter.
L’Inter è chiamata al riscatto dopo l’inaspettata sconfitta col Sassuolo, la prima del suo campionato, nel turno infrasettimanale. Il calendario offre subito la possibilità di rivalsa ai nerazzurri, attesi dalla trasferta con la Salernitana dove ci si aspettano risposte diverse per esempio da Nicolò Barella che ha iniziato la stagione un po’ col freno a mano.
Non è successo nulla di tragico in casa Inter, ancora in testa alla Serie A a pari punti col Milan, ma a fare un po’ preoccupare Inzaghi e tifosi è il rendimento di alcuni giocatori che poi di conseguenza può influenzare i risultati. Un campanello d’allarme è scattato vedendo la partenza a rilento di Barella, la peggiore da quando indossa la maglia nerazzurra.
In effetti in queste prime partite il classe ’97 è rimasto in ombra rispetto al suo solito, lasciando la scena ad altri compagni nonostante sia sempre sceso in campo da titolare a parte nella gara con l’Empoli. Insomma non c’è un caso a riguardo perché rimane una pedina inamovibile della squadra ma certamente a momento le sue prestazioni non sono al livello degli anni passati.
Se Lautaro Martinez non segna da tre giornate di fila, anche se rimane comunque il capocannoniere della Serie A, Nicolò Barella ancora deve sbloccarsi in questa stagione. In generale, oltre all’aspetto puramente numerico, stiamo assistendo a una versione più opaca e scarica del centrocampista dell’Inter che sta faticando a ingranare rispetto agli standard del passato.
Non si può parlare di crisi ma non sono passate inosservate le difficoltà generali di Barella che non sta convincendo del tutto e il suo inferiore apporto comincia ad avvertirsi. In apparenza non c’è un motivo per cui l’ex Cagliari, uno dei giocatori più forti della Serie A e unico italiano nella lista dei 30 candidati al Pallone d’Oro, non stia brillando come suo solito.
I calciatori non sono una macchina e può starci una leggera flessione, magari dovuta anche a una forma fisica non ottimale, ma ovviamente fa più rumore se si tratta del 26enne azzurro, una certezza assoluta dei nerazzurri. A livello tattico, considerata la conferma di Inzaghi in panchina, non è cambiato nulla e forse può essere soltanto una casualità o anche no.
Quest’anno infatti sulla carta la rosa è più competitiva e ci sono giocatori, come Frattesi (al contrario partito benissimo), che teoricamente col tempo posso contendergli il posto considerata anche l’affidabilità di Mkhitaryan. Una concorrenza diversa che potrebbe mettere più pressione e magari c’è anche una componente umana dovuta alla mancanza in campo e fuori del suo grande amico Brozovic. Una serie di piccole differenze che possono dare uno spunto per spiegare lo zero nella casellina dei gol e assist all’attivo in questo inizio stagione come non gli era mai successo nei sei anni precedenti di carriera, compresa l’ultima parte col Cagliari, per la disperazione anche dei fantallenatori.
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