Balotelli e il “no” alla squadra di Serie A: l’annuncio a sorpresa. Il 34enne centravanti dell’Adana Demirspor fa rivela alcuni retroscena del passato
Mario Balotelli a tutto campo. Il trentaquattrenne centravanti nato a Palermo e cresciuto a Brescia, intervenuto in qualità di ospite fisso del programma ‘Vox to Box’, in onda su TvPlay e condotto da Damiano Er Faina, ha affrontato nelle prime puntate della trasmissione parecchi temi legati all’attualità del calcio italiano. Balotelli, dopo un’esperienza non proprio felice in Svizzera tra le file del Sion, è tornato in Turchia nell’Adana Demirspor, il club in cui due stagioni fa disputò una delle migliori annate della sua carriera mettendo a segno la bellezza di 18 gol in trentuno gare giocate tutte da titolare. Nel paese della mezza luna super Mario si è trovato talmente a suo agio che chiusa subito la parentesi in Svizzera ha deciso di tornarci.
Da questa settimana Balo ha iniziato a indossare i panni dell’opinionista, un ruolo nel quale sembra trovarsi particolarmente a suo agio. L’ex attaccante della Nazionale ha toccato molti argomenti, dalla crisi della Roma di Mourinho alla rottura, chissà se e quanto definitiva, tra Victor Osimhen e il Napoli. Un argomento di strettissima attualità che ha scatenato polemiche e discussioni e in merito al quale Super Mario prende una posizione piuttosto netta: “Che senso ha avuto fare quel video su Osimhen?“, le sue parole che non hanno bisogno di commenti.
Un’altra tematica di grande interesse è legato al futuro professionale del centravanti bresciano, che non esclude ad esempio un possibile trasferimento in Arabia Saudita: “Ci andrei, ma molto dipende dalla consistenza dell’offerta”. Ma ci sono altre piazza dove Balotelli andrebbe, una è proprio la sua città natale: “Se giocherei mai al Palermo? Sì, perché no. Ha una società ambiziosa e una tifoseria caldissima“. C’è però un club dove invece non potremmo vederlo mai: “Non giocherei nell’Atalanta, sono di Brescia e a Bergamo non potrei proprio andare“.
Ma anche un ritorno nella città in cui è cresciuto non è da mettere in preventivo: “Se tornerei al Brescia? Assolutamente no perché non è stata un’esperienza particolarmente bella, anche se non mi riferisco alla squadra e né ai tifosi. In realtà non ho avuto un buon rapporto con il presidente“. Infine, un passaggio sullo stadio più spettacolare ed emozionante: “Senza dubbio il Meazza di Milano, anche da avversario”.
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