L’ex enfant prodige del calcio italiano ha rilasciato un parere piuttosto clamoroso sui giocatori con cui ha giocato: ecco cos’ha detto.
Mario Balotelli e una carriera da predestinato. Il classico giocatore che “poteva essere ma non è stato”. Potenzialità uniche ammirate solo in parte. Poi un lento declino che l’ha portato a calcare campi e vestire maglie di club minori. L’ultimo, in ordine di tempo, il Sion prima di tornare all’Adana Demirspor in Turchia. Lì dove Mario ha trovato quella continuità persa per strada in stagioni anonime e sottotono. 19 reti e 7 assist sono stati il biglietto da visita che avrebbero potuto consentirgli di tornare nell’elite del calcio europeo.
In Svizzera, però, qualcosa non è andato. I numeri, in realtà, non sono stati così negativi visto che Balotelli ha segnato 6 gol in 19 partite, ma qualcosa alla fine non è scattato. Ora, a 33 anni, Mario vuole sempre più allontanarsi da quei riflettori che sono stati la sua fortuna ma anche la sua disgrazia sportiva, per concentrarsi su un finale di carriera senza eccessi di nessun genere. La Turchia è stata la terra della sua momentanea rinascita e chissà che non gli dia l’ultimo trampolino per un ritorno in Italia, suo paese di nascita nonché nazione che l’ha consacrato al mondo del calcio.
Balotelli, la rivelazione spiazza tutti
Di Mario Balotelli, oltre alle gesta sul rettangolo verde, hanno sempre fatto particolare scalpore anche i comportamenti e le parole fuori dal campo. Nella sua carriera ha vestito maglie prestigiose: dall’Inter al Milan passando per il Manchester City e il Liverpool. Ma non solo. Sì perché ha soprattutto affiancato, nel quotidiano, grandissimi calciatori che hanno fatto la storia del calcio recente. Nello specifico, in una recente diretta social in onda su TvPlay e il Rompipallone.it, Mario ha rivelato alcuni anedotti su compagni che nella sua carriera l’hanno particolarmente impressionato.
“Sodinha e Taarabt sono stati i calciatori più tecnici che io abbia mai visto. Poi, però, il calcio giocato è un’altra cosa. Ma la tecnica di Taarabt era impressionante, per me superiore anche a Neymar, che saluto e gli voglio bene perché è un mio amico”. Parole che sicuramente fanno scalpore, quelle di Balotelli, ma che analizzano esclusivamente le qualità tecniche e non il calciatore a 360 gradi. Nella storia ci sono infatti stati tantissimi giocatori con grandi doti nella gestione del pallone, ma che non sono riusciti a contraddistinguersi come ci si sarebbe aspettato. Dimostrazione del fatto che per arrivare ad alti livelli ci vogliono anche altre caratteristiche altrettanto fondamentali.
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