Il Direttore Sportivo dell’Alessandria Malu Mpasinkatu è intervenuto ai microfoni di TvPlay.
“IL VIDEO DI OSIMHEN E LE ACCUSE RAZZISTE, DA EVITARE ASSOLUTAMENTE” – “Sul video di Osimhen, in relazione alle accuse razziste, è una tematica sensibile, quindi difficile da raccontare. Io dico che molte volte nella comunicazione bisogna cercare di evitare in qualche modo, sapendo che basta nel mondo dei social un video che diventa virale e che può avere dei contenuti sensibili, io che non sono molto social sono per evitare questa tipo di comunicazione. E la cosa migliore secondo me è evitare determinate situazioni, perché con alcuni calciatori che sono molto sensibili a certe tematiche bisogna assolutamente evitare”.
“LA JUVE DEVE VINCERE LO SCUDETTO. RINFORZI? SENZA POGBA DICO KHEPHREN THURAM” – “Ieri la partita l’ha vinta la Juventus, facendo una partita mirata a vincere e basta. Quest’anno non avendo le coppe, al Juve deve obbligatoriamente vincere lo scudetto, non mirare al quarto posto. Gioca una partita a settimana ad eccezione della Coppa Italia e a parte qualche infortunio e il problema relativo a Pogba ha sempre tutta la rosa a disposizione. Sia il mister che i giocatori non possono trovare scusa. La Juve ha tutto quest’anno per giocarsi lo scudetto, non solo la zona Champions. Sui rinforzi dipenderà da Pogba: se dovesse andare via o la Juve non potesse puntare su di lui, si parla da qualche settimana di Khephren Thuram, fratello di Marcus e figlio di Lilian che sarebbe perfetto per la mediana. Se poi stanno bene Vlahovic e Chiesa, la Juve ha un duo d’attacco di tutto rispetto”
“DOPO IL RIGORE DI OSIMHEN SI DEVE RESETTARE” – “Io dico sempre che da Direttore Sportivo mi piace occuparmi di quello che succede in campo. Dunque il campo parla di un Napoli che non riesce a sbloccarsi completamente e ad assorbire i nuovi dettami tecnici di Garcia. Perché in relazione alla questione rigore, secondo me i rigori si possono segnare e si possono sbagliare e tutto quello che è successo dopo deve essere dimenticato subito e resettato da parte di società, giocatore e ambiente perché è molto più importante concentrarsi per vincere contro l’Udinese che è una squadra difficile da affrontare perché è risultati sono quelli che coprono malesseri e quant’altro e purtroppo quando non arrivano si certa di trovare qualsiasi situazione che diventa negativa. Dunque il Napoli deve compattarsi e cercare di uscire da questo momento facendo un filotto di risultati che è quello che ne permettere sicuramente di respirare un’aria diversa”.
“OSIMHEN RIMANE FINO A FINE ANNO, POI SARA’ IMPOSSIBILE RIFIUTARE LA PREMIER O L’ARABIA” – “Io l’ho sempre detto che per lui era fondamentale questa stagione, quella della conferma, perché è stato protagonista principe dello scudetto. Deve riconfermarsi ed è difficile, non è mai banale. Se è rimasto a Napoli lo ha fatto con convinzione perché lui stesso ha richiesto di approfondire le situazioni di mercato, poi il calcio si vede coi risultati. Una squadra fa i risultati e tutto gira bene allora sono tutti contenti. Ma se i risultati non arrivano, l’attaccante non riesce a segnare e la squadra gira magari in maniera differente allora cominciano ad esserci tante suggestioni. Secondo me fino a fine anno sportivo rimane a Napoli e indipendentemente né lui e né il club a fine anno potranno respingere offerte importanti che ci saranno sia dalla Premier che dal mondo arabo che a tutti gli effetti è un campionato con cui tutti i campionati del mondo dovranno fare i conti”.
“NON FACCIAMO I MORALISTI: TUTTI ACCETTEREBBERO L’ARABIA” – “Quello saudita è un campionato che vuole prendersi la scena a suon di petroldollari e l’esempio che è toccato anche al Napoli è lampante. Gabri Veiga doveva andare al Napoli e sembrava già fatta e invece è saltata per un discorso meramente economico perché la cifra che hanno messo sul tavolo gli arabi sia per la squadra che per il giocatore, sono cifre irrinunciabili. Bisogna fare anche i conti con il fatto che i calciatori hanno una carriera breve. Basta un infortunio, basta uno scadimento di forma, davanti a certe cifre e situazioni, io non so quanti di noi direbbero di no, ma vale per tutti i lavori. Non bisogna fare i moralisti: è un mercato che vuole competere, comprando giocatori volta per volta. Ma i club sono contenti: penso al presidente Lotito, ad esempio. Aver preso 40 milioni per Milinkovic Savic che andava in scadenza fra un anno…sono cose che difficilmente succedono. Loro se vogliono un giocatore non guardano né alla scadenza, né all’età. Perché il messaggio è ‘non vogliamo giocatori solo a fine carriera, ma se vogliamo un giovane, lo facciamo perché abbiamo la potenzia economica di farlo”.
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