La partita Italia-Svezia femminile è accompagnata da una striscia di polemiche: perché la scelta dello stadio non piace alle scandinave.
Mentre la Serie A si appresta a scendere nuovamente in campo per il turno infrasettimanale, valido per la 6.a giornata, il calcio femminile è fermo per lasciare spazio agli impegni della Nazionale. Nello specifico l’Italia del ct Soncin, successore di Milena Bertolini, si appresta a giocare contro la Svezia in una partita preceduta da una striscia di polemiche.
Dopo la vittoria di misura sulla Svizzera, decisa dal gol di Caruso, la Nazionale femminile è pronta a giocare la 2.a giornata della UEFA Women’s Nations League. Stavolta le azzurre giocheranno in casa, precisamente a Castel di Sangro, dove ospiteranno la Svezia reduce dalla sconfitta contri i campioni del mondo della Spagna all’esordio nella competizione.
La squadra scandinava però fa rievocare brutti ricordi all’Italia, umiliata per 5-0 nella fase a gironi degli scorsi Mondiali lo scorso 29 luglio, prima del ko decisivo contro il Sudafrica che completò il fallimento nella rassegna iridata. C’è quindi sicuramente voglia di una rivincita in un match che, ancora prima del calcio d’inizio, ha fatto molto discutere.
Italia-Svezia femminile: vigilia infuocata, il motivo
E’ una vigilia infuocata quella che anticipa la sfida tra Italia e Svezia, nuovamente avversarie a distanza di nemmeno due mesi dall’ultimo incrocio. In questo caso lo scenario sarà ben diverso dallo Sky Stadium (Wellington) e proprio il luogo scelto per la partita è stato motivo di forte dibattito tra le giocatrici scandinave.
Una protesta, esposta pubblicamente da diverse parti, contro la decisione della Federazione italiana di far giocare l’incontro allo “Stadio Teofilo Patini”, ovvero l’impianto sportivo principale di Castel di Sangro. Un campo, situato nel piccolo comune in provincia dell’Aquila (Abruzzo), che ha fatto storcere il naso alla Svezia perché ritenuto non adatto a ospitare una gara del genere.
Il motivo principale è soprattutto di viabilità: “Ci meritiamo uno scenario diverso, un posto diverso, è quello che penso seriamente. L’orario è anche buono, ma la posizione no. Non ci sono connessioni con i treni o altri mezzi, se non le auto private, e questo fa una differenza incredibile per portare gente allo stadio”, ha detto Linda Sembrant, difensore della Juventus.
Svezia, dure critiche: “Ci meritiamo uno stadio diverso”
Una delle sedi del ritiro estivo del Napoli non piace nemmeno ad altre compagne di squadra: “Non ho mai sentito parlare di Castel di Sangro, ma credo che una grande partita come questa dovrebbe essere giocata in una città più grande, per avere più tifosi a sostenerle”, ha sostenuto Amanda Nilden.
In effetti lo stadio (capienza di 7.200 mila posti a sedere, più degli abitanti del paese) non può essere paragonato a quello dove si giocano le partite del calcio femminile negli altri paesi e anche Lina Hurtig si è lamentata: “Mi hanno detto che non è uno stadio molto grande e non credo che ci vada molta gente perché non molti riescono ad arrivarci”. Una cosa positiva però è che l’ingresso sarà gratuito e forse potrebbe attirare più gente per la partita in programma martedì 26 settembre alle 17:15: “Vedremo, altrimenti sarà un ambiente molto noioso”.